L’architettura costruita è il filo conduttore del volume presentato dall’ ACER il 5 luglio scorso presso la Casa dell’Architettura di Roma.
L’opera dal titolo: “Acer 1944-2015: la costruzione della capitale dal dopoguerra ad oggi” è stata curata da Massimo Locci con la supervisione del vicepresidente dell’Acer Giancarlo Goretti.
Nel suo saluto introduttivo Edoardo Bianchi, Presidente ACER, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alla stesura del libro e fornito l’interessante materiale fotografico, nonché la Camera di Commercio di Roma per il suo contributo, ha evidenziato la centralità della lunga attività associativa nella storia di Roma. Le imprese romane hanno mantenuto sempre un ruolo attivo nella società civile e nella comunità economica del territorio.
Alessandro Ridolfi, presidente dell’Ordine degli Architetti ha ricordato l’importanza del rapporto tra progettisti e imprese nella realizzazione delle tante costruzioni dal dopoguerra ad oggi a Roma e Alfonso Giancotti ha portato il saluto della Casa dell’Architettura.
Giancarlo Goretti, vicepresidente Acer per il Centro Studi ha ricordato che costruire è un’arte certamente connessa alla scienza e alla tecnica ma anche
e soprattutto al pensiero e alle idee. L’architettura non è solo costruire spazi fisici ma costruire immagini, emozioni: è il pensiero prima del costruire, è
immagine stessa dell’uomo con il quale è nata.
Massimo Locci, curatore del volume, ha illustrato i 18 capitoli del libro, raccontando le scelte che lo hanno portato a scrivere quella che è quasi una
guida dell’architettura di Roma negli ultimi 70 anni.
Domenico De Masi, sociologo, ha voluto poi soffermarsi sulle frasi dei grandi autori – scienziati, scrittori e filosofi – che introducono i singoli temi del
libro, sottolineando la sintonia stilistica esistente tra le opere e le citazioni stesse.