Secondo il report di CBRE, il volume degli investimenti nel settore immobiliare in Italia alla fine del 2019 ha superato i 12 miliardi di euro: l’eccellente performance del quarto trimestre, con quasi 4,9 miliardi di euro investiti, ha portato al valore di 12,3 miliardi di euro totali, con una crescita del 37% sul 2018 e del 6% sul 2017 (che deteneva il precedente record con 11,2 miliardi di investimenti).
Tra i motivi della crescita ci sono certamente la politica monetaria accomodante della BCE sui tassi di interesse, il cambiamento di governo avvenuto in corso d’anno e la crescita progressiva del potenziale inespresso del Paese rispetto alle dimensioni dell’economia nonché di alcuni settori del Real Estate.
Menzione speciale per la città di Milano che, con volumi pari a quasi 4,6 miliardi di euro di investimenti, detiene da sola quasi il 40% delle quote di mercato.
Il settore Hotels si attesta sui 3,3 miliardi di euro, registrando un record non solo per volumi di investimento, ma anche per varietà di operazioni e di investitori.
È record anche per il settore Uffici, che raggiunge quasi 5 miliardi di euro.
Positiva ma leggermente sottotono la situazione per la Capitale, che registra performance in linea con l’anno precedente, ma risente di una notevole carenza di prodotto e della mancanza di strategie non core (molto basso il focus sui value-add, a causa di un maggiore rischio percepito nei confronti di questo tipo di opportunità di investimento). I rendimenti supercore in centro, in ogni caso, sono sotto pressione. Il take-up registra comunque un anno record, con valori attorno ai 270.000 metri quadri affittati.
L’asset class Residential vede anche quest’anno volumi d’investimento marginali per gli istituzionali, prevalentemente a causa della mancanza di prodotto, ma il residenziale entra ufficialmente nella sfera di interesse degli investitori, che puntano su Student Housing e su iniziative Multifamily