Il primo luglio scorso la sede di Roma della Banca d’Italia ha presentato in video conferenza il Rapporto annuale “L’economia del Lazio”.
IL QUADRO MACROECONOMICO
La crisi pandemica ha colpito l’economia del Lazio in una fase di ristagno dell’attività: secondo le stime di Prometeia, nel 2019 il PIL è aumentato appena dello 0,2 per cento e non ha ancora recuperato il livello del 2007, anno che ha preceduto la crisi finanziaria globale. Lo scorso anno il valore aggiunto è cresciuto lievemente nei servizi e, in misura più intensa, nelle costruzioni, mentre è diminuito nell’industria in senso stretto.
LE IMPRESE
Per il primo semestre del 2020, le imprese intervistate nell’ambito dell’Indagine straordinaria sugli effetti del coronavirus prevedono un calo del fatturato di circa un quinto. La caduta è moderatamente inferiore a quella delle imprese del Centro e della media italiana. Le aziende hanno programmato una significativa revisione al ribasso della spesa per investimenti, già debole negli ultimi anni, che potrebbe ulteriormente risentire dell’elevata incertezza che circonda l’evoluzione della pandemia.
Il sistema produttivo del Lazio, tuttavia, nell’ultimo decennio è migliorato dal punto di vista della redditività e la patrimonializzazione, il debito è calato e c’è stata una ricomposizione delle passività a favore della componente a più lungo termine; è complessivamente diminuita la percentuale di aziende finanziariamente vulnerabili.
I provvedimenti di blocco delle attività hanno aumentato il fabbisogno di liquidità delle imprese: circa il 42 per cento di quelle intervistate a maggio ha segnalato problemi di liquidità. Tra le misure di sostegno alle aziende, le garanzie concesse dal Fondo centrale di garanzia, tra la metà di marzo e la fine di maggio, hanno riguardato finanziamenti per oltre 1,2 miliardi di euro (circa il 9 per cento del totale nazionale); poco meno del 50 per cento del valore di questi prestiti ha riguardato linee di credito per importi fino a 25.000 euro, con copertura del 100 per cento da parte del Fondo.
Nei primi mesi del 2020 l’indebitamento delle imprese è notevolmente aumentato, risentendo di alcune operazioni straordinarie di grandi gruppi; al netto di queste è proseguito, anche se più moderatamente, il calo dei finanziamenti in atto dall’ultimo trimestre del 2019, che riflette la debolezza della spesa per investimenti.
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