Nomisma ha presentato il 3° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2020 in collaborazione con Intesa Sanpaolo Private Banking.
Il lockdown, con la conseguente diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, porterà ad una flessione del 20% dei volumi di compravendita di abitazioni rispetto al 2019. Per il 2021 si prevede uno scenario per le compravendite non dissimile da quello del 2020.
Nel mercato residenziale i primi sei mesi dell’anno avevano evidenziato una flessione consistente dei livelli di attività transattiva, testimoniata da una variazione tendenziale del -15,5% nel primo trimestre, a cui era seguito un calo ancora più intenso -27,2% nel secondo trimestre.
Le previsioni di calo per il quarto trimestre porteranno a chiudere l’anno nell’ordine delle 500.000 unità transate (-17,1%) secondo lo scenario conservativo, o 491.000 unità transate (-18,7%) secondo lo scenario più fosco.
Considerato che, prima della diffusione del Covid-19, le previsioni per l’anno in corso prefiguravano un numero di compravendite pari a 612mila, risulta evidente l’ampia quota di mercato che la pandemia ha eroso.
Nella prima metà del 2020 si è registrata una flessione nell’erogazione di mutui di appena il -1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie alla finalizzazione di pratiche avviate pre-lockdown. Il terzo trimestre dovrebbe essere stato favorevole, ma le attese sul quarto trimestre sono più fosche.
Riguardo ai valori, nel 2021 Nomisma prevede segni negativi per tutti i comparti, più pronunciati per gli immobili d’impresa rispetto al settore residenziale, che sarà il meno colpito dalla riduzione dei valori.
Milano e Bologna saranno le prime a evidenziare segnali di crescita dal 2022, cui seguiranno Firenze, Venezia, Palermo e Cagliari nel 2023. I cali più intensi riguarderanno Torino, Genova e Roma, con un andamento deflattivo per tutto il triennio considerato.
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