Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’agenzia delle Entrate nel quarto trimestre 2020, per i volumi di compravendita del settore residenziale, continua e si rafforza la tendenza positiva già rilevata nel terzo trimestre, dopo i forti cali registrati nei primi due trimestri. Sono quasi 15 mila in più le abitazioni scambiate rispetto al quarto trimestre 2019, +8,8% in termini di variazione tendenziale.
Rispetto al terzo trimestre del 2020, in questo trimestre si registrano variazioni positive sia per i capoluoghi (+2,9%) sia per i comuni minori (+11,8%).
Significativo è il dato del Centro, che registra la più alta crescita degli scambi nel IV trimestre (+12,3%), trainato sicuramente dal dato sui comuni minori (+16,8%), ma anche del buon rialzo dei volumi di compravendita nei comuni capoluogo (+6,9%), il più alto tra le aree del Paese.
I dati relativi alle otto principali città italiane (Tabella 7), sebbene conducano a una variazione tendenziale positiva nel suo complesso, evidenziano un aumento delle transazioni solo in due città; sono infatti i dati positivi di Roma (+7,9%) e Genova (+8,4%), affiancati dalla tenuta degli scambi a Palermo, Napoli e Torino, a mantenere in campo positivo (+0,2%) il dato aggregato. A Milano, Bologna e Firenze gli scambi di abitazioni nel quarto trimestre del 2020 continuano ad essere inferiori a quelli dello stesso trimestre del 2019.
In termini di superficie compravenduta (Tabella 8), i tassi tendenziali rilevati sono analoghi a quelli dei volumi di NTN (+0,4%), anche nel dettaglio delle singole città.
Nella Tabella 9 e nella Tabella 10, infine, viene sviluppata l’analisi disaggregata in classi dimensionali delle abitazioni compravendute; si registra, in questo senso, un calo delle transazioni solo nelle classi agli estremi (fino a 50 m2 e oltre 145 m2) e nella classe da 85 m2 a 115 m2. Ben diversa risulta la distribuzione delle variazioni nelle singole città: Milano è l’unica città in cui si riscontrano perdite per tutti i tagli dimensionali, soprattutto per le unità più grandi (più di 115 m2); a Roma, al contrario, in tutte le classi dimensionali la variazione è positiva, meno marcata per le unità più piccole.