Nell’indagine condotta da Banca d’Italia presso 1.323 agenti immobiliari dal 29 marzo al 30 aprile 2021, più del 60 per cento degli operatori segnala una sostanziale stabilità dei prezzi delle abitazioni, rispetto alla precedente rilevazione.
La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel trimestre gennaio-marzo è lievemente salita (all’83,6 per cento da 82,1 nel IV trimestre del 2020) e si colloca appena al di sotto dei livelli precedenti l’epidemia. L’80,7 per cento degli agenti ha venduto solo abitazioni preesistenti; la quota di operatori che ha intermediato esclusivamente immobili nuovi è rimasta minima
Il 72,9 per cento delle compravendite è stato finanziato con mutuo ipotecario (dal 73,8; tavola); il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è pressoché stabile, al 76,2 per cento (tavola e fig. 5).
Le attese delle agenzie riguardo al proprio mercato di riferimento sono notevolmente migliorate, pur restando lievemente improntate al pessimismo: il 14,5 per cento degli operatori ha aspettative sfavorevoli per il secondo trimestre, il 12,4 prefigura invece un miglioramento (da 26,3 e 9,4 con riferimento al primo, rispettivamente; fig. 4). Su un orizzonte biennale, il 48,2 per cento degli operatori esprime prospettive positive
Anche le aspettative sull’andamento del mercato immobiliare nazionale sono migliorate: con riferimento all’evoluzione nel trimestre in corso il saldo resta negativo ma in misura decisamente più contenuta rispetto alla scorsa rilevazione (-6,0 punti percentuali da -26,6; tavola). Le prospettive a due anni, tornate positive nell’indagine precedente, sono ulteriormente migliorate, con un saldo fra attese di miglioramento e peggioramento pari a 23,6 punti percentuali (da 9,6)
Nelle percezioni degli agenti, su un orizzonte di tre anni le caratteristiche ricercate dai potenziali acquirenti saranno molto diverse da quelle prevalenti prima della pandemia. La domanda di unità abitative indipendenti aumenterà per il 75,0 per cento degli operatori, la ricerca di spazi esterni crescerà per il 90,3 per cento.
Gli sviluppi attesi circa la dimensione e la posizione degli immobili richiesti sono invece più incerti: per il 44,5 per cento degli agenti la domanda di unità abitative di grandi dimensioni aumenterà a fronte del 44,2 che ne prefigura una stabilità; il 43,3 per cento degli operatori si attende una maggiore richiesta di abitazioni in aree periferiche o non urbane.