Nel primo semestre del 2021, sulla base dell’Indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, l’attività economica del Lazio è cresciuta del 5,3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (del 7,6 in Italia), con una ripresa che si è concentrata nel secondo trimestre.
La minore crescita rispetto all’Italia segue un più contenuto calo registrato dal Lazio nel 2020. Nonostante il recupero, nel secondo trimestre del 2021 il livello dell’attività economica era ancora inferiore a quello dell’ultimo trimestre del 2019 – prima dell’inizio della crisi pandemica – di circa tre punti percentuali (di quasi quattro nella media italiana).
Segnali positivi si sono registrati anche nel settore edile, in prospettiva, alcuni elementi di incertezza che potrebbero incidere sulla ripresa sono legati alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e al rialzo dei prezzi delle risorse energetiche.
Nella prima parte del 2021 il settore delle costruzioni ha registrato un significativo recupero, anche grazie agli incentivi pubblici per le ristrutturazioni e alla ripresa del mercato immobiliare. Sulla base del Sondaggio condotto su un campione di imprese del settore, il valore della produzione è significativamente aumentato nel corso dell’anno; la quota di imprese che ha segnalato un aumento della produzione ha superato ampiamente quella delle aziende che ha segnalato una diminuzione (di 55 punti percentuali, contro i 14 punti dello scorso anno).
In crescita anche la produzione delle imprese che operano prevalentemente nel comparto delle opere pubbliche, sebbene in misura meno accentuata. I dati raccolti dalle Casse edili registrano un aumento delle ore lavorate nell’area di Roma Capitale del 43 per cento nel primo semestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, e dell’8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.
Con riferimento al Superbonus secondo l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica (ENEA) nei primi nove mesi dell’anno sono stati ammessi a detrazione progetti per un valore di 747 milioni di euro, pari a circa il 10 per cento del totale nazionale. Quasi la metà degli investimenti riguardano i condomini (48 per cento) e, per la parte restante, edifici unifamiliari (30 per cento) e unità immobiliari funzionalmente indipendenti (22 per cento). L’investimento medio per condominio è stato di 647 mila euro (102 mila euro per edifici unifamiliari, 89 mila euro per unità immobiliari funzionalmente indipendenti).
Per più della metà delle imprese del Sondaggio sulle costruzioni, una quota molto significativa di produzione ha beneficiato o beneficerà del Superbonus. In base ai dati dell’Osservatorio semestrale delle opere pubbliche del Cresme, nel primo semestre del 2021 l’importo dei bandi di gara per lavori pubblici è cresciuto del 70 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (del 26 per cento in Italia). Segnali positivi emergono anche per il mercato immobiliare.
Nei primi sei mesi dell’anno, le compravendite di abitazioni sono aumentate del 52,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, in larga parte interessato dall’interruzione delle attività non essenziali, quelle degli immobili non residenziali del 60,2 per cento (fig. 2.2). I prezzi delle abitazioni sono cresciuti di circa il 2 per cento (più della media nazionale), mentre nel segmento non residenziale le quotazioni sono ulteriormente diminuite, soprattutto nel comparto del commercio.
Nella prima parte del 2021 si è interrotta la rapida espansione della domanda di prestiti alle imprese che aveva contraddistinto il 2020. Nelle piccole imprese l’aumento dei finanziamenti si è attenuato rispetto al periodo precedente. Dal lato dell’offerta, le condizioni di finanziamento delle banche sono rimaste distese, favorite dalla prosecuzione dei benefici governativi (moratorie e prestiti garantiti) e dall’orientamento espansivo della politica monetaria.
Con il miglioramento delle aspettative sull’andamento della pandemia, hanno ripreso a crescere i prestiti alle famiglie, sia finalizzati all’acquisto di abitazioni sia indirizzati al credito al consumo. Il forte aumento delle compravendite immobiliari si è accompagnato alla crescita di nuovi mutui. Nei primi sei mesi del 2021 la qualità del credito erogato alla clientela è rimasta sostanzialmente stabile, anche grazie agli effetti delle moratorie, delle misure di sostegno governative e della flessibilità concessa nella classificazione dei finanziamenti.