Nel primo trimestre del 2022 in Italia si sono ulteriormente rafforzati i segnali di rialzo dei prezzi delle abitazioni.
Secondo l’indagine condotta presso 1.574 agenti immobiliari, dal 5 aprile al 4 maggio 2022 la quota di operatori che hanno venduto almeno un immobile è nuovamente aumentata, raggiungendo un nuovo massimo dall’inizio della rilevazione nel 2009; i nuovi incarichi a vendere si confermano in diminuzione; sia i tempi di vendita sia lo sconto medio richiesto sui prezzi sono scesi sui livelli minimi dall’avvio dell’indagine.
Tuttavia i giudizi sulle condizioni attuali della domanda sono peggiorati e si sono deteriorate anche le prospettive degli operatori, con riferimento sia al proprio mercato sia a quello nazionale, per il trimestre in corso e, in misura più accentuata, su un orizzonte biennale. Su tali valutazioni pesano i rincari energetici e l’invasione dell’Ucraina, che stanno frenando le intenzioni di acquisto delle famiglie, divenute attente non solo al prezzo di vendita degli immobili ma anche alla loro efficienza energetica e allo stato di manutenzione.
È quanto emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia nel primo trimestre 2022 pubblicato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate.
Secondo lo studio, la percentuale di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel I trimestre è salita all’87,6%, raggiungendo il massimo dall’inizio della rilevazione. Quasi l’80% degli operatori ha venduto solo abitazioni preesistenti, mentre la quota di quelli che ha intermediato esclusivamente immobili nuovi è rimasta minima, intorno al 2%.
Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è diminuito rispetto alla rilevazione scorsa all’8,5% dal 9,7%, registrando un nuovo minimo della serie storica. I tempi di vendita hanno continuato ad accorciarsi, scendendo per la prima volta sotto i 6 mesi (a 5,8 mesi da 6,2).
La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa di poco sotto al 70%. Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è lievemente aumentato, attestandosi appena sopra al 78%, il valore più alto dall’inizio della rilevazione.
La percentuale di operatori che hanno dichiarato di aver locato almeno un immobile nel I trimestre è leggermente diminuita (77,1 per cento, da 79,4; tavola). I giudizi di aumento dei canoni di affitto continuano a prevalere su quelli di riduzione, con un saldo che più che raddoppia rispetto al trimestre precedente (a 22,5 punti percentuali, da 10,4); in prospettiva, gli operatori prefigurano per il trimestre in corso un aumento dei canoni.