“Siccome le progettazioni ed i lavori non vengono pagati in danaro ma con moneta fiscale è necessario l’intervento delle banche che tramutano la moneta fiscale, peraltro quinquennale, in moneta economica immediatamente spendibile. Ebbene per questo servizio, essenziale, le banche trattengono un fee del 15/20%. Le imprese quindi lavorano, di fatto, applicando ai prezzari vigenti uno sconto (un ribasso) medio non inferiore al 10%. Dove è lo scandalo? Rammentiamo che le principali stazioni appaltanti hanno, nel corso degli ultimi mesi, aggiornato i propri prezzari già due o tre volte perché su quei prezzi non è possibile formulare alcun ribasso tanto che le gare vanno deserte o vengono, in autotutela, ritirate”. Così il Vicepresidente alle Opere pubbliche di Ance Edoardo Bianchi in un passaggio del suo intervento pubblicato su “NT+ Enti locali & Edilizia” de “Il Sole 24 Ore”.
“Se non vogliamo fare affogare il nostro Paese in un benaltrismo perenne e sterile – scrive Bianchi nelle conclusioni – è opportuno effettuare una diagnosi critica delle problematiche sul tavolo per poter correttamente individuare la prognosi maggiormente idonea alla soluzione del problema. In questo percorso i corpi intermedi, ed Ance in primis, debbono adempiere alle responsabilità del proprio ruolo riuscendo a declinare l’efficienza del mercato con il miglioramento del Paese rifuggendo da qualsiasi omologazione che, estendendosi, diventa omogeneizzazione, soprattutto contenutistica”.
L’articolo è disponibile sul sito de “Il Sole 24 Ore”: https://ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com/art/superbonus-110percento-non-ha-sovraprezzi-riconosciuti-imprese-AEnkl0dB