L’industria del crowdinvesting in Italia è in buona salute. Gli ultimi 12 mesi hanno visto un’ulteriore crescita del mercato rispetto all’anno precedente, con 430,60 milioni di euro raccolti (+27%).
90 piattaforme attive, con una raccolta complessiva che per la prima volta dal 2014 ha superato il miliardo di euro (1.129,80 milioni), confermando come il crowdinvesting sia un’ottima opportunità per le imprese che vogliono finanziarsi, in particolare per startup e PMI,
È quanto emerge dal settimo Report italiano sul Crowdinvesting realizzato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi fino alla data del 30 giugno.
La raccolta annuale per l’equity crowdfunding è stata pari a 97,79 milioni di euro per i progetti non immobiliari cui vanno aggiunti i 44,10 milioni per quelli immobiliari.
In aumento i minibond collocati sui portali, saliti a 37,63 milioni di euro: questo segmento non esisteva fino al primo semestre 2020 ed è cresciuto del 68,7%.
Il valore medio del target di raccolta per i progetti non immobiliari è 204.762 euro, per quelli immobiliari è 1.078.633 euro.
Il real estate crowdfunding
L’industria del real estate crowdfunding ha continuato a essere particolarmente vivace in Italia. Se un anno fa si contavano solo 18 piattaforme dedicate attive, oggi sono 27. Tipicamente si tratta di progetti di breve-medio termine che mirano alla riqualificazione, o alla realizzazione ex novo, di proprietà immobiliari, con successiva cessione. Il crowdfunding ha un importante ruolo di boost nel finanziamento iniziale grazie alla rapidità di raccolta e all’assenza di garanzie reali. I progetti finanziati nell’ultimo anno in questo comparto hanno raccolto ben 127,25 milioni di euro, +38,1% rispetto al periodo precedente.
Concrete Investing, la piattaforma di Equity crowdfunding, operativa dal 2019, ha raccolto 40 milioni di euro per 20 progetti di sviluppo immobiliare, concentrati nella città di Milano.
Il valore complessivo di queste 20 operazioni è superiore ai 550 milioni di euro; i rendimenti previsionali per gli investitori vanno dal 10% al 15% annuale, a seconda della fase e della rischiosità specifica di ogni singolo progetto immobiliare. Finora sono stati liquidati, o sono in fase di liquidazione, 6 di questi 20 progetti immobiliari, per un ritorno complessivo pari a circa 9 milioni di euro, con rendimenti annualizzati vicini all’11%.