Protagonista l’asset class uffici (+103% a/a), seguita da logistica e hospitality.
Secondo un’analisi di DILS il volume degli investimenti immobiliari in Italia nel 2022 sfiora i € 12 miliardi, con un incremento del 20% rispetto al 2021. I primi tre trimestri, particolarmente brillanti, hanno fatto registrare circa € 9,7 miliardi, quasi eguagliando il volume dell’intero 2021, a cui è seguito un ultimo trimestre dell’anno, pari a € 2,2 miliardi, in contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’asset class preferita dagli investitori sia domestici che internazionali si conferma quella degli Uffici, che totalizza nel 2022 transazioni per € 4,6 miliardi (con Milano in testa che attrae il 79% dei volumi totali) e una crescita del 103% rispetto al 2021.
A Roma il take-up ha raggiunto circa 155.000 mq nel corso dell’anno (in leggera crescita rispetto al 2021), di cui circa 30.000 mq locati nel quarto trimestre. Nel corso del 2022, i dati di mercato hanno continuato a evidenziare la preferenza dei tenant per uffici A/A+, che rappresentano rispettivamente l’80% e il 48% dei metri quadri assorbiti a Milano e Roma.
La Logistica è la seconda asset class protagonista del mercato nel 2022, attraendo il 24% dei volumi totali investiti (€ 2,9 miliardi), in crescita del +6% rispetto al 2021.
Nel 2022 l’Hospitality mantiene volumi di investimento stabili rispetto al 2021 per un totale di € 1,5 miliardi. Il 43% degli investimenti nel 2022 è rappresentato da soli quattro single asset deal: due prime resort e due operazioni in location centrali di città principali.
Un altro anno di crescita per il Living che, nel corso del 2022, registra investimenti pari a € 1 miliardo, con un incremento del +35% sull’anno precedente, e volumi localizzati principalmente a Milano (52%) seguita da Roma e Torino.
A livello nazionale, il mercato residenziale delle compravendite evidenzia nei primi nove mesi del 2022 il miglior risultato dal 2007 in termini di volumi transati (circa 576.000 NTN), in crescita del +7,4% sullo stesso periodo 2021. Il Q3 2022 mostra una sostanziale stabilizzazione delle transazioni (+1,7%) rispetto al Q3 2021 e volumi allineati ai record storici del 2006-2007.
Il settore sul quale il periodo di incertezza ha influito maggiormente è il Retail, in particolar modo out of town, che nel 2022 ha registrato un volume di investimenti pari a € 850 milioni, in calo del 32% rispetto al 2021. Tuttavia, dal punto di vista del letting, i player del settore hanno mostrato un rinnovato interesse verso progetti di espansione nelle principali città, rimodulando i format secondo nuove linee guida focalizzate sull’elevata qualità.
Infine, il settore degli Alternative totalizza investimenti complessivi per € 1 miliardo, rappresentati per lo più da importanti deal che riguardano aree in fase di sviluppo, strutture sanitarie e centrali di telecomunicazione.
Nonostante lo scenario internazionale complesso, crescenti tassi di interesse, l’impennata inflattiva e volatilità dei costi energetici, il mercato immobiliare italiano ha confermato la propria resilienza anche nel 2022. Secondo le previsioni di DILS, i segnali di incertezza si tradurranno, soprattutto nei primi mesi del 2023, in una stabilizzazione dei volumi investiti sia in ambito commerciale che residenziale. Il driver della domanda, sarà la qualità dell’asset, a volte più determinante della location stessa. I trend indicano un crescente interesse degli utilizzatori per gli immobili best in class per sostenibilità, capacità di contenere al massimo i consumi e rispetto dei criteri ESG. Si prevede un consolidamento di questa tendenza, anche per gli investitori, soprattutto nel medio-lungo periodo, durante il quale assisteremo a un nuovo ciclo immobiliare che sarà contraddistinto da tre fattori principali: rigenerazione urbana, ibridazione degli spazi e sostenibilità.