In Italia il mercato degli alloggi universitari ha bisogno di un’importante e decisiva svolta, altrimenti le università perdono studenti e competitività. Attualmente la copertura dei posti letto offerti agli studenti universitari fuori sede, pari al 40% degli iscritti, si attesta intorno al 10,5 per cento e deriva da enti specifici che però coprono solo l’8,1 per cento del totale.
Le strutture gestite da enti privati coprono il restante 2,4 per cento. Meno della metà delle 14 maggiori realtà universitarie supera la media nazionale, e risulta ancora lontana dalla capacità di soddisfare il fabbisogno di posti letto minimo richiesto.
Considerando che il fabbisogno stimato dell’offerta strutturata di posti letto deve essere pari ad almeno il 20 per cento degli studenti fuori sede (tasso di copertura medio europeo), sarebbero necessari almeno 130mila posti letto. Occorrerebbe realizzare circa 80.000 nuovi posti letto in studentati e collegi.
È quanto emerge dal Rapporto “Lo student housing tra PNRR e mercato” di Scenari Immobiliari e Camplus. L’obiettivo, indicato nella riforma “1.7 Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti”, è quello di quasi triplicare i posti letto per gli studenti fuori sede. Per raggiungerlo sono stati stanziati complessivamente 300 milioni di euro e realizzati i primi 7.500 posti letto, successivamente, ci sarà l’erogazione di ulteriori 660 milioni per creare ulteriori 52.500 posti letto.
Il numero di studenti universitari fuori sede si è mantenuto in crescita nell’ultimo anno, sulla scia di un incremento che prosegue in modo costante dal 2015: nel 2022, infatti è aumentato di circa 2,5 punti percentuali rispetto al 2021 ed ammonta a oltre 660mila ragazzi, con una crescita di oltre otto punti percentuali (+8,3%) rispetto al 2010.
In Italia oggi si registra un generale e forte interesse degli investimenti in alloggi per studenti fuori sede, tanto che nel corso del 2022 il volume complessivo ha raggiunto circa 200 milioni di euro, pari al 18 per cento degli investimenti complessivi nel comparto residenziale istituzionale.
Il mercato delle residenze per studenti fuori sede ha proseguito nella sua fase espansiva anche grazie alla volontà degli attori coinvolti di intraprendere importanti progetti di riqualificazione e riconversione immobiliare.
La cooperazione tra il pubblico e privato aiuterà l’incremento dei posti letto. Gli operatori privati, devono operare puntando alla sostenibilità dei progetti che concretamente consisterà nell’ampliare l’offerta abitativa per gli studenti fuori sede e contribuirà ad innalzare gli standard per gli alloggi degli studenti.
La realizzazione e la presenza di strutture progettate e realizzate secondo i più adeguati criteri normativi rappresenta, sotto molti punti di vista, una opportunità per il territorio stesso: gli studentati sono un generatore di nuove opportunità urbane, da intendere come infrastrutture per dare opportunità al contesto stesso di crescere e strutturarsi.
Gli studenti infine rappresentano, insieme ai flussi turistici, una domanda rilevante che porta a modificare la pressione sui canoni di locazione. Osservando l’andamento dei canoni medi nelle zone semicentrali si può notare come rispetto alla media nazionale la forte pressione della domanda su queste aree comporti un andamento dei canoni maggiormente dinamico.
Nella città di Milano le punte rilevate per vivere all’interno di studentati raggiungono i 1.200 euro/camera/mese, Bologna si ferma a 1.100 euro/camera/mese mentre per Roma sono necessari 1.150 euro/camera/mese.