Da oggi e fino a sabato 22 si terrà a Roma la visita ispettiva del Bie, Bureau International des Expositions, uno dei momenti più importanti nel percorso verso il voto finale di Expo 2030, previsto il 23 novembre prossimo con il voto di 171 Paesi.
La commissione in arrivo a Roma è composta da quattro delegati provenienti da Angola, Kazakistan, Perù, e Svezia, e accompagnati dal Segretario generale BIE, Dimitri Kerkentzes.
Durante la settimana i Delegati, accompagnati dal Presidente del Comitato Giampiero Massolo e dal Direttore Generale Giuseppe Scognamiglio, incontreranno le principali istituzioni italiane, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Francesco Rocca con lo scopo principale di dimostrare l’appoggio di tutti i più alti livelli Istituzionali alla candidatura.
L’obiettivo della visita ispettiva è la verifica dei contenuti e della fattibilità del dossier di candidatura (bidfile) presentato dal Comitato promotore il 7 settembre scorso a Parigi. L’approfondimento si articolerà in 9 sessioni di lavoro nelle quali verranno affrontati e discussi i 21 capitoli del dossier, alla presenza dei consulenti che li hanno redatti sotto la guida del Direttore Tecnico Matteo Gatto e del Direttore della Strategia, Pianificazione e Comunicazione Livio Vanghetti. L’obiettivo finale è fornire ai delegati una concreta verifica della fattibilità del progetto.
Negli incontri tecnici verranno coinvolti tutti i rappresentanti dei partner promotori per dimostrare il coinvolgimento inclusivo nella stesura del Dossier della società civile, italiana e straniera, residente Italia, includendo rappresentanti delle imprese, delle ONG, dello sport e della cultura.
Uno dei momenti salienti della visita ispettiva sarà il sopralluogo dei Delegati, mercoledì pomeriggio, con l’architetto Carlo Ratti a Tor Vergata, sito scelto per la realizzazione, in caso di aggiudicazione, di Expo 2030 Roma. Altro momento importante della settimana sarà la serata del 21 aprile, dove al Colosseo si terrà uno spettacolare cameo pensato appositamente per i Delegati e per la promozione di Expo e dell’Italia del mondo, dal titolo “Humanlands”.
Una bambina “gigante” pianta un albero tra la storia di Roma al Colosseo, una pittrice, sempre versione gigante, ridipinge il Gazometro, tre ragazzi siedono sul Parco dell’acquedotto, tutti accompagnati dal claim HUMANLANDS.
È la campagna che il Comitato promotore Expo 2030 Roma ha lanciato in occasione della visita ispettiva del BIE, Bureau International des Espositions che si terrà nella Capitale da domani al 22 aprile. Elemento centrale è una sproporzione surreale tra le persone rappresentate e le costruzioni della città per raccontare la centralità dell’elemento umano, immaginandolo in grado di prendersi cura allo stesso tempo del proprio habitat e del paesaggio, interagendo in maniera positiva con esso.
Nella campagna sono rappresentati diversi target e diversi ambienti urbani e non (il centro storico, la campagna, i quartieri più urbanizzati) così da raccontare la varietà di possibili interventi che ci aspettano in futuro e che Roma vuole esplorare con Expo 2030.
In particolare, il Comitato ha scelto di comunicare attraverso i vari soggetti di campagna le diverse aree tematiche di cui Expo si fa portavoce. La bambina al “Colosseo” rappresenta l’area di rigenerazione del territorio e di politiche ambientali. I tre ragazzi all’ Acquedotto esprimono l’innovazione e le nuove soluzioni per l’accessibilità e la mobilità. La ragazza al “Gazometro” rappresenta il tema dell’inclusione e di espressioni culturali ed artistiche.
“HUMANLANDS è un neologismo coniato appositamente per sostenere la candidatura di Expo 2030 Roma ed il suo tema “People and Territories”. Expo sarà a tutti gli effetti un’occasione per iniziare a immaginare nuovi territori a misura d’uomo e nuove relazioni tra noi e i nostri habitat.
La campagna, che porta la firma dell’agenzia Superhumans, sarà presente anche con vetrofanie in tutti gli esercizi commerciali grazie al sostegno della Fondazione Expo 2030 Roma, sensibilizzerà tutti i cittadini sul tema e la candidatura della propria città ad expo 2030 Roma.
Il volume di 618 pagine contiene il progetto dettagliato per concorrere assieme ad altre 3 città (Busan, Odessa e Riyadh) ed è stato redatto da un team di professori e professionisti internazionali quali Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione, Livio Vanghetti e Alessandro Mancini, solo per citarne alcuni, che hanno collaborato con le Università romane e le Istituzioni locali e nazionali, sotto la guida dell’arch. Matteo Gatto già Chief Architect e Direttore della Visitor Experience di Expo Milano 2015.
Il volume è diviso in 21 capitoli, 14 obbligatori e 7 aggiuntivi, e si può riassumere in cinque parti fondamentali (le regole del Bie non permettono che il dossier venga ancora reso noto nella sua interezza).
Le cinque parti del Dossier Expo Roma 2030
Il più grande parco solare urbano al mondo
Come descritto nel masterplan di Expo Roma 2030 realizzato dallo studio di progettazione e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati insieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett, per la candidatura della Capitale, verrà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo.
Il parco, infatti, coprirà un’area di 150.000 metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico. Sarà composto da centinaia di “alberi energetici” unici che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo anche ai visitatori molta ombra. Dall’alto, questa infrastruttura conferisce all’intero sito dell’Expo un caratteristico aspetto a mosaico. Questa complessa rete energetica è completata dal padiglione “Eco-system 0.0”, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione.
Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da ovest a est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. Il layout è caratterizzato da una graduale transizione da urbano a naturale man mano che ci si sposta da ovest a est. La Città dell’Ovest funge da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da una vegetazione lussureggiante e accentuato da padiglioni tematici, tra cui “Pale Blue Dot”, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.
L’impegno di Expo Roma 2030 per la rivitalizzazione del quartiere è esemplificato dalla riqualificazione de Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. La struttura diventerà uno dei padiglioni ammiraglia di Expo Roma 2030, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto a Le Vele, l’ingresso principale del sito espositivo funge da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma agli adiacenti siti archeologici della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma.
50,6 miliardi
Il valore complessivo dell’impatto economico generato
18,2 miliardi
L’effetto economico indiretto a breve
10 miliardi
L’effetto economico diretto (investimenti pubblici e privati e dei partecipanti)
30 milioni
Le presenze stimate
11 mila
Le nuove aziende che verranno generate a Roma
300 mila
I nuovi posti di lavoro creati
Il BIE è l’Organizzazione Intergovernativa incaricata di supervisionare e regolamentare tutte le fiere internazionali che durano più di tre settimane e sono di natura non commerciale (“Expo”). Ad oggi esistono quattro tipologie di Expo: World Expos, Specialized Expos, Horticultural Expos e la Triennale di Milano.
La mission del BIE è quella di garantire la qualità e il successo di questi eventi mondiali, e nello specifico:
Dai 31 paesi che hanno creato il BIE nel 1928, l’Organizzazione è cresciuta fino a 171 Stati membri, come risultato del successo e del fascino di Expo. Gli Stati membri del BIE prendono parte a tutte le decisioni del BIE e lavorano per migliorare continuamente la qualità delle Expo.
L’Assemblea Generale del BIE è l’organo decisionale e l’entità rappresentativa dell’organizzazione. Ciascuno Stato membro del BIE dispone di un voto e le deliberazioni sono valide solo quando sono presenti i due terzi dei paesi aventi diritto al voto.
L’Assemblea Generale è presieduta dal Presidente dell’Assemblea Generale, eletto a scrutinio segreto per un periodo di due anni tra i delegati degli Stati membri. Il Presidente è rieleggibile per un ulteriore biennio, senza interruzione.
L’attuale Presidente dell’Assemblea Generale è Jai-chul Choi (Repubblica di Corea).
Ultima Expo è stata a Dubai, la prossima nel 2025 a Osaka in Giappone. La prima nel 1851 a Londra. Milano è l’unica città italiana ad aver ospitato Expo nel 1906 e 2015.