Secondo l’ultimo Rapporto Dati Statistici Notarili (DSN) 2022, redatto dal Consiglio Nazionale del Notariato, nel 2022 il mercato delle compravendite di abitazioni ha registrato un calo del 5,69%.
Si trovano al Nord i maggiori volumi di transazioni, con la Lombardia in testa (19,31%), seguita da Piemonte (9,12%) e Veneto (9,09%), sebbene l’aumento maggiore in termini percentuali rispetto al 2021 si sia registrato in Calabria (+ 9,41%) e in Basilicata (+8,33%).
Gli under 36 trainano il mercato immobiliare: la fascia d’età tra i 18-35 anni è quella da cui nel 2022 è stato effettuato il maggiore acquisto di fabbricati (28,57% del totale), registrando anche una leggera crescita rispetto al 2021.
Nel corso del 2022 l’acquisto di abitazioni è stato fatto usufruendo delle agevolazioni prima casa nel 53.12% dei casi (nel 2021 la quota era pari al 56,05%). Così come negli anni precedenti, la maggior parte delle compravendite viene effettuata tra privati (86,58% del totale), mentre l’acquisto da imprese rappresenta solo il 13,41%.
Prezzi: anche nel 2022 non si ferma il trend in aumento dei prezzi degli immobili abitativi. Il valore medio di scambio è stato di 158.074 euro (nel 2021 era di 155.118). Il prezzo mediano degli immobili abitativi acquistati da privati con agevolazioni prima casa è stato di 115.000 euro, ben più alto il prezzo per chi ha acquistato la prima casa da imprese: 235.000 euro.
Non conosce crisi il settore delle case di lusso con un valore superiore a 1 milione di euro: nel 2022 sono state effettuate 5.049 compravendite (prime e seconde case, da privati e da impresa) rispetto alle 4.630 dell’anno precedente (+ 9%).
Mutui: il 2022 vede, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, un rallentamento dei mutui destinato sicuramente a protrarsi anche per tutto il 2023. Nonostante, infatti, i numeri dell’anno si siano dimostrati ancora superiori a quelli registrati pre-pandemia, si è assistito ad una prima battuta d’arresto rispetto al 2021. Il calo del 2022 sul 2021, di circa il 3%, trova la propria genesi nei mesi di novembre e dicembre (mesi nei quali notoriamente è sempre stato più alto il ricorso al credito, quindi caratterizzati dal compimento del maggior numero di operazioni, che invece nel 2022 hanno registrato importi erogati perfino inferiori a mesi quali marzo, aprile e maggio dello stesso anno). Il dato va inevitabilmente messo in correlazione con la politica della BCE sul rialzo dei tassi di interesse.
Significativi, inoltre, i dati relativi al capitale erogato nel corso dell’anno che nel secondo semestre si riduce con punte di oltre il 20% per i mutui di importo fino a 50.000 euro e di oltre il 30% per i mutui tra i 450.000 e 500.000 euro. Andando ad analizzare le tipologie dei finanziamenti emerge che le operazioni di surroga sono calate, tra il primo e il secondo semestre 2022 di oltre il 27% e sono dimezzate in termini assoluti rispetto al 2021 perché evidentemente i tassi di interesse erano ancora buoni. I mutui under 36 continuano a trainare il mercato. Nel 2022 i finanziamenti rivolti alla fascia di età 18-35 anni sono cresciuti di quasi il 10% rispetto all’anno precedente.