“Il codice è ormai in vigore, le prime gare sono state esperite, tante anche aggiudicate e tra non molto si apriranno i cantieri, sotto la nuova normativa che si prefigge tra i principi quelli del risultato e dell’equilibrio contrattuale, nel solco del fare bene e fare presto. Ma questi obiettivi saranno veramente raggiungibili?” Partendo da questo interrogativo, il Presidente Ciucci – delegato dalla Presidenza Ance – è intervenuto al convegno Ance, di Vicenza: “Opere pubbliche per la crescita. La sfida tra nuovo Codice appalti e ritorno del Patto di stabilità”. Una due giorni di lavori per analizzare gli effetti del nuovo Codice degli appalti e della riforma del Patto di stabilità, destinati ad avere un forte impatto sul settore delle costruzioni e sul sistema economico del Paese. Per Ciucci: “Ad oggi, il problema è la fase di esecuzione, perchè il tema è realizzarle le opere. Per farlo, ci servono: regole chiare, subito il regolamento attuativo e il potenziamento delle amministrazioni su cui bisogna investire, specie sulle risorse umane“.
Mercato e concorrenza
La debolezza del codice sulla fase esecutiva e la sproporzione sui settori speciali
Le varianti
Il regolamento attuativo, regole chiare e il potenziamento della pubblica amministrazione