Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso 1.192 agenti immobiliari dal 21 giugno al 26 luglio 2021, rimane ampiamente prevalente la quota di operatori che segnala la stabilità dei prezzi delle abitazioni, con un rafforzamento dei segnali di pressioni al rialzo.
Coerentemente con tali sviluppi, lo sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto dal venditore è lievemente diminuito.
I giudizi sulle condizioni della domanda sono migliorati, sostenuti soprattutto da quelli più favorevoli nelle aree non urbane, mentre l’andamento dei nuovi incarichi a vendere è rimasto ovunque negativo.
Le attese sul proprio mercato di riferimento sono rimaste stabili mentre sono migliorate quelle sull’evoluzione del mercato nazionale, specialmente su un orizzonte biennale.
Si è consolidata la percezione degli agenti che, nell’arco dei prossimi tre anni, la domanda dei potenziali acquirenti si indirizzerà verso le abitazioni indipendenti e quelle con spazi esterni più che nel periodo precedente la pandemia.
A tali sviluppi contribuirebbe la possibilità di ricorrere al lavoro a distanza, specialmente nelle aree metropolitane.
Le valutazioni degli agenti riguardo agli effetti dell’epidemia sulla domanda e offerta di immobili da locare sono ancora eterogenee: poco meno di un terzo ritiene che l’impatto sul numero dei potenziali locatari sia negativo mentre circa il 37 per cento ritiene che sia positivo. Circa un terzo degli intervistati riporta un impatto negativo sull’offerta di immobili da locare cui si contrappone circa il 28 per cento che se ne aspetta un incremento.
Le attese sui canoni di locazione sono invece meno incerte, con una prevalenza di circa 13 punti percentuali delle agenzie con aspettative negative.