Il flusso annuale di crediti ‘in bonis’ che si deteriorano è stato nel 2019 dell’1,2%, al di sotto dell’1,5% che si registrava nel 2007, prima dello scoppio della crisi finanziaria.
Si tratta di un andamento “molto positivo”, evidenzia il Market Watch Npl di Banca Ifis, anche se il ‘danger rate’, cioè il tasso con cui le inadempienze probabili (utp) si trasformano in sofferenze (npl) resta sopra i livelli pre-crisi, con una percentuale dell’1,2% rispetto allo 0,9% del 2007.
A soffrire di più continua ad essere l’industria delle costruzioni, con tassi di deterioramento e decadimento attorno al 5%, pari, rispettivamente, a 4 e 2 volte i livelli pre-crisi.
Ammonta a 325 miliardi di euro il totale dei crediti deteriorati lordi (npe) che banche e società di recupero devono cercare di far rientrare nei propri bilanci. Di questi 246 miliardi sono rappresentati da sofferenze bancarie (npl), la forma più grave di credito deteriorato.
Di questo stock di credito ammalorato, evidenzia il Market Watch Npl di Banca Ifis, 141 miliardi di euro lordi sono ancora oggi iscritti nei bilanci delle banche.
MW NPL January20