A rilevarlo è un’indagine di Colliers International, che ha evidenziato come la maggior parte dei nuovi spazi di lavoro flessibili sia stata creata durante la prima metà del 2020 nei mercati a bassa saturazione.
I mercati europei con un’offerta ridotta di spazi di lavoro flessibili sono quelli in cui si è registrata la maggiore crescita delle nuove operazioni nel corso della prima metà del 2020.
Nel dettaglio, il rapporto ha evidenziato come durante la prima metà del 2020, alcuni mercati tra cui Amburgo, Vienna, Mosca e San Pietroburgo abbiano registrato livelli relativamente elevati nell’assorbimento di spazi di lavoro flessibili, registrando fino al 30% dell’assorbimento totale degli spazi a uso uffici. Nonostante l’annullamento di alcuni contratti di rilievo, sono stati immessi sul mercato nuovi spazi di lavoro flessibili per un volume di 162.000 mq. Ciò ha portato gli uffici moderni, in media nella regione analizzata, a una quota di poco inferiore al 2%. Nella prima metà del 2020 si è registrata una crescita dell’1.6% degli ambienti di lavoro flessibili nonostante un rallentamento complessivo dei volumi.
Negli ultimi anni, il mercato degli uffici italiano ha conosciuto un importante rinnovamento, sia nella qualità degli asset sia nella diffusione delle società di co-working. Rispetto ad altri mercati europei, l’Italia è indietro per la diffusione degli spazi di lavoro flessibili, ma una buona parte di questo gap potrebbe essere colmato in breve tempo. Per molte aziende il lavoro flessibile è stata la nuova normalità, ed è un aspetto che sta introducendo dei ragionamenti sulla tipologia di uffici che si vorranno avere a disposizione in futuro.
Nel centro di Milano diversi asset sono stati presi in locazione da società di co-working, in particolare negli immobili di recente riqualificazione, dove si è innescata una vera e propria gara per gli spazi migliori. Nelle altre città europee, invece, si inizia a osservare uno spostamento di questi spazi dal centro verso le periferie: un’anticipazione della decentralizzazione che avverrà? Questo fenomeno non è ancora visibile nelle città italiane, ma potrebbe essere una tendenza soprattutto per la città di Roma considerando le difficoltà negli spostamenti all’interno della Capitale.
I dati sul take-up relativi al primo semestre del 2020 hanno mostrato un aumento del 52% della domanda di spazi di lavoro flessibili nei centri urbani rispetto allo stesso periodo del 2019 (+38%). Analogamente, nello stesso periodo è cresciuta anche la domanda per le aree suburbane (+16% vs. +12% nel 2019).
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