Il Presidente Antonio Ciucci ospite di “Adesso Parla Con Me”, la rubrica di “Metropolis – Il Podcast di Confartigianato Roma” sul mondo delle imprese e dell’artigianato della Capitale, condotta da Damiana Verucci e Gerardo De Vivo. Tanti i temi affrontati da Ciucci: dalle opere pubbliche e i cantieri in allestimento per il Giubileo 2025, alla sicurezza sul lavoro e i contratti collettivi, fino all’importanza delle imprese edili romane per il rilancio della città.
L’ASSOCIAZIONE E IL DIALOGO CON L’AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA – A due anni dall’elezione, l’esperienza di Presidente Ance Roma – ACER si sta rivelando “una sfida complessa ma sono tante le cose da fare, il settore sta crescendo tanto. Abbiamo vissuto dei momenti drammatici negli scorsi anni, ora siamo diventati in parte la locomotiva del Paese”. A Roma “le imprese devono fare la loro parte, non è sempre colpa degli altri o dell’amministrazione. L’amministrazione romana soffre, è indebolita perché sottoposta a dei carichi di lavoro molto rilevanti dati dai tanti investimenti, andrebbe aiutata. Noi portiamo avanti il dialogo“.
I CANTIERI PNRR E GIUBILEO A ROMA – Il Presidente Ciucci ricorda il lavoro di monitoraggio dei cantieri Pnrr e Giubileo svolto tramite l’Osservatorio Pnrr e Giubileo, promosso dall’associazione, e aggiunge: “Stiamo entrando nella stagione calda dei cantieri. Gli interventi in programma sono tantissimi, ci dobbiamo aspettare tanti cantieri in città e inevitabilmente un po’ di disagio”. Sui tempi di realizzazione delle opere giubilari “quelle da concludere per dicembre 2024 sono meno rispetto al numero complessivo, una buona parte si concluderà nelle stesse tempistiche del Pnrr, quindi nel 2026. Questo era accaduto già anche con il Giubileo del 2000. Il Giubileo e gli altri finanziamenti del governo sono arrivati in ritardo per una serie di motivi, tra cui il cambio del governo. Se alcune opere finiranno più tardi rispetto alla data dell’apertura della Porta Santa, sarà comunque un bene per la città. Le opere servono non solo per i pellegrini ma per tutti i romani“.
SICUREZZA SUL LAVORO – “La sicurezza – dice Ciucci – è un tema che riemerge occasionalmente nel caso di fatti come quello di Firenze. Molte volte si hanno reazioni di pancia, come quella del nostro governo con la patente a punti. La sicurezza non va approcciata così. È un fattore fondamentale perché non è accettabile morire sul lavoro, ma è una questione complessa che va approcciata non con la voglia di repressione ma innanzitutto con la prevenzione“. “Il nostro contratto collettivo, il nostro sistema di bilateralità forniscono prevenzione. In molti cantieri, purtroppo, non si applica il contratto collettivo dell’edilizia. In questo senso abbiamo firmato, il 30 novembre scorso, un protocollo per le opere giubilari: noi pensiamo che si debba puntare sulla qualificazione delle imprese, che può essere data da una serie di certificazioni che le imprese possiedono. Poi auspichiamo un rafforzamento dei controlli”.
A proposito di cantieri giubilari, la fretta di chiuderli presuppone maggior rischio? “Uno dei temi che noi abbiamo posto – risponde Ciucci – è che bisogna fare molta attenzione sia a come vengono confezionati i progetti sia sui tempi, perché se si accelera e si sovrappongono lavorazioni non sovrapponibili, il rischio di incidenti può aumentare. La cosa più importante sono le regole d’ingaggio. Se un’opera si può finire in certi tempi bene, sennò meglio allungarli. Come nel caso del Giubileo: se andiamo un po’ più lunghi con alcune opere non succede nulla, ne fruiranno comunque i romani”.
IL FUTURO DEL COMPARTO COSTRUZIONI DOPO SUPERBONUS E PNRR – Per il comparto delle costruzioni, dice Ciucci, “le stime di flessione nel 2024 sono di circa il 7%. Anche in Cassa Edile vediamo una piccola flessione, pur avendo numeri ancora altissimi“. Come mantenere alti livelli di occupazione e Pil a Roma? “Non si può continuare a chiedere investimenti al pubblico – prosegue il Presidente – bisogna puntare sugli investimenti privati. In questo senso Roma ha una fortissima attrattiva e, finiti gli interventi di Giubileo e Pnrr, nel 2026/2027, abbiamo la grandissima occasione di tradurre tutto in investimenti privati per ciò che concerne la rigenerazione urbana, ad esempio, o lo stadio della Roma. Per fare questo, però, servono semplificazione normativa e potenziamento della macchina amministrativa, perché questi grandi interventi hanno bisogno della capacità dell’amministrazione di dare risposte certe agli investitori. L’idea di assumere che aveva fatto l’amministrazione non si è compiuta a causa dei rigidi vincoli imposti agli enti locali, quindi può assumere solo a determinate condizioni e alla fine rimane bloccata. Come se ne esce? Dando poteri speciali a Roma, che è la Capitale del Paese e non può essere amministrata come qualsiasi altro Comune d’Italia.
In assenza di questi poteri speciali, il Paese – e la città – devono fare delle scelte, come sulla transizione green. Il Superbonus non basta, abbiamo degli obiettivi per il 2030 e il 2050. Dobbiamo dare delle risposte che coinvolgono necessariamente il nostro settore. Evidentemente la politica industriale di questo Paese deve cambiare, servono programmi di ampio respiro“. A Roma inoltre, aggiunge Ciucci, serve “continuità di investimenti. Non possiamo vivere di eventi straordinari e poi fare in fretta perché sottoposti al giudizio internazionale. Molte delle opere del Giubileo sono opere manutentive, opere che dovrebbero essere lo standard per una città come Roma. Lo standard manutentivo va aumentato“.
TRANSIZIONE ECOLOGICA, SOSTENIBILITÀ E QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE – Le imprese romane sono pronte ad affrontare la sfida della sostenibilità? Come fa il cittadino a sapere se l’impresa a cui si rivolge è attrezzata? Per Ciucci: “La qualifica delle imprese per noi è una sfida centrale. Abbiamo provato a costruire un sistema virtuoso anche nel privato, perché il pubblico ha già griglie di accesso molto selettive. In ambito privato invece non ci sono, la qualificazione non esiste. La nostra associazione, che rappresenta le imprese storiche e qualificate, ha una proposta su questo e vuole dare il suo contributo. Perché non si può pensare che uno si sveglia la mattina e fa l’imprenditore edile; è un mestiere complicato, di grande esperienza e oggi anche di grandi investimenti – in tecnologie, digitalizzazione – cose che non ci si inventa dalla mattina alla sera“.