I costruttori romani sono pronti alle prossime sfide e guardano con favore al clima collaborativo tra Comune e Regione che ha da poco fatto ripartire anche l’iter del Piano regolatore generale. Il Presidente Antonio Ciucci, in un’intervista al quotidiano “Il Tempo”, ha fatto il punto sul settore dell’edilizia a Roma.
Per Ciucci: «Questo è un momento favorevole per addetti e imprese del nostro settore. Abbiamo alle spalle 12 anni di nulla e per un lungo periodo siamo stati considerati un settore poco strategico per il Paese, ma dalla pandemia in poi siamo tornati a essere traino del Pil. Il futuro dell’edilizia è nella rigenerazione urbana, nell’ottica di spazi sempre più sostenibili e adeguati alle esigenze dei cittadini. Ma Roma è anche una città che ha bisogno di infrastrutture: gli investimenti di Pnrr e Giubileo hanno consentito interventi importanti e diffusi di manutenzione straordinaria, che però deve diventare ordinaria. In questo senso servono risorse stabili e programmazione e per averle non possiamo più prescindere da una riforma costituzionale di Roma Capitale. Nel frattempo, sperando che l’iter di questa riforma proceda velocemente, si potrebbe ad esempio finanziare la legge 42 del 2009, che consentirebbe di dare ai cittadini alcune risposte su temi come la casa, la rigenerazione urbana, le infrastrutture e i trasporti».
Dopo 17 anni il Campidoglio ha aggiornato i meccanismi attuativi del Prg, significa in sostanza favorire la rigenerazione urbana e lo sviluppo dell’housing sociale, quali saranno gli effetti anche per il comparto che lei rappresenta?
«L’aggiornamento delle norme tecniche del Piano Regolatore è un obiettivo importante della nostra associazione, a cui si è arrivati dialogando in maniera proficua e incessante con l’amministrazione al fine di allineare il Prg alle novità introdotte dal Testo unico per l’edilizia. Il percorso non è ancora concluso e auspichiamo che il clima di collaborazione che si è instaurato tra Comune e Regione e che si è creato tra tutte le parti coinvolte nel processo, non solo non si spenga, ma anzi si rafforzi. Perché per favorire rigenerazione urbana e housing sociale c’è bisogno dell’impegno di tutti, sia del settore pubblico che di quello privato. Ed è bene che questa collaborazione continui anche relativamente alla proposta di legge regionale sulla semplificazione urbanistica».