Dopo la forte contrazione registrata tra aprile e giugno, il Pil e gli altri aggregati economici registreranno una ripresa nel terzo trimestre del 2020.
Nell’area dell’euro, nel secondo trimestre del 2020 il Pil si è contratto dell’11,8% rispetto al trimestre precedente. Il calo dell’attività economica è stato diffuso a tutte le componenti della domanda, che hanno segnato il maggior contributo negativo degli ultimi anni: la spesa per consumi è diminuita del 12,4% e gli investimenti fissi lordi del 17%.
La caduta si è verificata tra i paesi, ma con intensità differenziate. In Germania il Pil è sceso del 9,7%, Italia e Francia hanno registrato riduzioni più accentuate (-12,8% e -13,8% rispettivamente) mentre in Spagna il calo è stato più marcato (-18,5%)
L’inflazione a livello annuale rimarrà bassa, con una moderata accelerazione nei primi tre mesi del 2021.
Le previsioni sono caratterizzate da elevata incertezza, con rischi sia al rialzo sia al ribasso strettamente condizionati dall’efficacia delle politiche economiche nei vari paesi dell’Eurozona e dall’evoluzione della pandemia.
Quelli al ribasso considerano la possibilità che i contagi aumentino più del previsto, rendendo necessarie misure di contenimento più rigorose. La fiducia in tale caso rimarrebbe debole per un periodo più lungo con inevitabili effetti sul mercato del lavoro e sui redditi delle famiglie che spingerebbero al ribasso le previsioni di ripresa dei consumi e degli investimenti.
Tuttavia la ripresa è confermata dall’andamento positivo dell’indicatore del clima economico (ESI), che si è esteso anche al mese di agosto. In particolare, la fiducia dei consumatori ha registrato un lieve miglioramento mentre quella delle imprese ha evidenziato segnali di maggiore tonicità in tutti i settori anche se il livello registrato nei servizi rimane decisamente più basso.
La produzione industriale ha continuato a crescere nel mese di luglio (+4,1% rispetto al mese precedente), anche se a ritmi inferiori rispetto al bimestre precedente. Dopo un calo congiunturale del -15,8% nel secondo trimestre, la produzione industriale è prevista segnare un deciso rimbalzo nel terzo trimestre (+15,2%), per poi continuare a crescere a tassi più moderati nei due trimestri successivi (+1,4% e +1,0% rispettivamente).
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