«Il sistema delle costruzioni (che produce insieme all’indotto il 22% del pil) non si era ancora ripreso dalla crisi partita nel 2008 quindi l’attuale emergenza Covid-19 è un colpo durissimo. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso quasi il 50% degli investimenti in infrastrutture, non solo strade ma scuole, interventi sul dissesto idrogeologico e di manutenzione. Cerchiamo qualche bagliore di ottimismo auspicando che questa crisi possa comunque rappresentare una sfida e un’opportunità di cambiamento. Stiamo modificando i processi gestionali nei cantieri e anche il modo di produrre, ancora più attento al valore dell’innovazione e alla sostenibilità ambientale. Una sfida difficile ma che si potrebbe vincere, il problema è che ancora manca un progetto su cui impostare la ripartenza del Paese. Quello che è stato fatto finora è un tampone provvisorio per cercare di fare ripartire l’economia ma bisogna passare al più presto dal sussidio al reddito e fare in modo che questa iniezione di liquidità possa essere ripagata con il lavoro. Senza lavoro questo piano non servirà a niente». Così il Presidente Ance Roma ACER, in un’intervista a “Italia Oggi”.