«Roma ha grandi potenzialità, attrae investimenti privati, è al centro di grandi interessi anche internazionali, senza dimenticare le straordinarie risorse Giubileo e Pnrr, ma non decolla. E perché? Le cause sono tante. Ma soprattutto perché la macchina amministrativa è poco efficiente. Se per fare una carta d’identità ci vogliono sei mesi, come possiamo pensare di realizzare un piano urbanistico complesso?» Così, il Presidente Ance Roma – ACER, Antonio Ciucci traccia un bilancio e chiede al Campidoglio un deciso cambio di passo, sulle pagine del quotidiano “Il Corriere della Sera“. Di seguito, in allegato, l’intervista.
Potenziare la macchina amministrativa – Pur assicurando da parte di Ance Roma-Acer «massima collaborazione nell’ottica della semplificazione e della trasparenza», sottolinea: «C’è il freno degli uffici. Negli ultimi anni hanno perso circa duemila posti di lavoro, gli stipendi sono troppo bassi rispetto alle competenze richieste e mancano i dirigenti che si sono dimezzati: erano 238 e oggi se ne contano 128, mentre il loro ruolo è essenziale per il buon funzionamento dell’amministrazione». Per il presidente dei costruttori il deficit tecnico-amministrativo va colmato: «Il sindaco deve trovare una soluzione, anche bussando al governo, per potenziare gli uffici con unità operative speciali. Dobbiamo convertire gli investimenti, trasformarli in ricchezza per far crescere la città. Non possiamo restare in balia dei grandi temi sulla rigenerazione urbana con progetti che rischiano di rimanere sulla carta e interventi urbanistici arenati, anche dai primi anni del Duemila. Chi vuole investire su Roma ha bisogno di certezze su tempi e norme. In tal senso – aggiunge Antonio Ciucci – bene le modifiche alle norme tecniche del Piano regolatore. L’auspicio è che fin dall’adozione in Consiglio Comunale possano incentivare maggiormente modifiche volte a interventi di riqualificazione, con maggiore flessibilità delle destinazioni d’uso».
Attrarre investimenti, la nuova sfida – Per il presidente dei costruttori la pubblica amministrazione deve essere all’altezza delle sfide. «Non si può pensare che il privato supplisca alle mancanze del pubblico. Dobbiamo far atterrare gli investimenti e far crescere il Pil cittadino. L’aumento dei tassi e la congiuntura internazionale dei primi sei mesi dell’anno non aiutano e indicano un rallentamento del nostro settore. Noi come costruttori abbiamo iniziative in corso, ma diventa impossibile metterci all’opera. Rispetto a singole operazioni immobiliari, serve una mano anche dalle banche. Da uno studio Ance, in 15 anni il credito al nostro settore è diminuito del 76%. Eppure dopo il Covid abbiamo registrato una forte crescita delle ore lavorate, grazie anche alla spinta del superbonus. A prescindere dal giudizio sulla misura e al netto di alcuni comportamenti illeciti che condanniamo, va detto che il superbonus ha funzionato, forse proprio perché non ha visto il coinvolgimento diretto del pubblico nella procedura».
Cantieri a rilento – E i cantieri giubilari e del Pnrr? «A settembre scorso, secondo il nostro Osservatorio, siamo a 682 interventi del Pnrr, un 14% in più rispetto a luglio per un importo finanziato di circa 1,4 miliardi. Quasi il 30% degli interventi è in fase di progettazione, poco meno del 38% è in fase di affidamento, circa l’8% è in esecuzione. Per quanto riguarda le opere giubilari previste dal primo decreto, su 1,3 miliardi (escluse le opere di Caput mundi) il dato, tratto dall’ultima rilevazione della commissione governativa, ammonta al 45% di interventi materialmente avviati». A preoccupare, resta la messa a terra: «Bene le assegnazioni delle risorse e le aggiudicazioni dei bandi – dice Ciucci – ma poi bisogna passare alla fase esecutiva. È su questo punto che l’efficienza degli uffici deve fare la differenza».
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Radiocolonna.it – Edilizia, Ciucci: “Il Campidoglio deve colmare il deficit tecnico organizzativo
RDS – Giornale radio – “Giubileo: cantieri, all’allarme del Presidente ACER”
LA NOTIZIA – Dal Giubileo al PNRR, i ritardi in città corrono spediti