A metà 2021 i finanziamenti senza garante erano il 90% del totale dei mutui giovani
Il desiderio di diventare proprietari di casa coinvolge sempre più italiani e, sebbene la maggior parte dei mutui erogati continui ad essere a favore degli over 36, negli ultimi due anni c’è stato un progressivo aumento, pari al +6,4%, dei mutui giovani sul totale dei finanziamenti erogati.
Questa è l’evidenza principale dello studio effettuato dal portale Immobiliare.it in collaborazione con Euroansa, società di mediazione del credito e Mutuiamo, società digitale di mediazione del credito a distanza.
Guardando invece al totale dei finanziamenti erogati, a partire da settembre 2020 il mercato degli under 36 ha ripreso a crescere a ritmo più sostenuto rispetto a quello degli over 36, e questo trend si è intensificato da febbraio 2021.
In percentuale, da gennaio 2020, i mutui concessi agli Under 36 hanno segnato un +70%, contro il +34% registrato per i mutui agli over 36.
Nel secondo trimestre del 2021 è salita anche la percentuale dei Mutuigiovani senza garante che è arrivata a superare il 90%.
L’erogato medio dei mutui giovani senza garante è di circa 120.000 euro. A partire dalla fine del terzo trimestre 2021 l’erogato medio di questa tipologia di mutui, complice l’abbassamento dei tassi e la garanzia Consap, ha conosciuto una crescita stabilmente positiva, che lo ha portato a salire sopra quota 125.000 euro nell’ultimo trimestre dell’anno.
In riferimento agli effetti del Decreto Sostegni-bis sul mercato dei mutui, lo studio evidenzia come l’interesse degli under 36 intenzionati a procedere con l’acquisto della prima casa stia aumentando di circa il 10% rispetto al periodo precedente alle agevolazioni.
Le misure varate dal Governo, nell’ultimo Decreto Sostegni, hanno voluto dare un nuovo impulso all’acquisto delle prima casa da parte di una fascia di popolazione che si trova ancora in un periodo della vita privilegiato in termini di tempo lavorativo residuo.
In Italia le forme di previdenza complementare non hanno avuto un forte riscontro da parte dei giovani, che continuano a preferire l’investimento sul mattone, anche per l’elevato valore emozionale che comporta il diventare proprietari della prima casa. La pensione integrativa viene di fatto sostituita dai benefici futuri in termini di risparmio e di rendita che comporta la proprietà di un immobile.