Nel mese di giugno i canoni di affitto sono cresciuti dell’1,4% in Italia, con tutte le aree geografiche in positivo. Secondo i dati dell’Osservatorio mensile di Immobiliare.it il prezzo medio al metro quadro si assesta sui 12,5 euro.
A mostrare i rialzi più significativi sono le zone del Nord-Ovest e delle Isole, con i piccoli centri (meno di 250.000 abitanti) che crescono in modo più netto rispetto alle grandi città della Penisola.
A seguire il Meridione, +1%, dove chi affitta casa richiede di media 9 euro al metro quadro.
Si attestano su percentuali più modeste il Centro (+0,8%) e il Nord-Est (+0,4%), dove chi cerca una casa in locazione deve considerare un costo di 13,3 euro/mq e 12,1 euro/mq, rispettivamente.
Sebbene i piccoli centri rimangano di gran lunga più convenienti a livello di affitto rispetto alle grandi città italiane, tuttavia, nel confronto con maggio, registrano un aumento più sostenuto del canone medio.
Si è registrato uno scatto del +1,5% nel prezzo medio di affitto richiesto nelle cittadine più piccole, che tocca così quota 10 euro/mq. Nelle città di maggiori dimensioni (oltre i 250.000 abitanti) l’aumento è comunque significativo, +1% su base mensile, e il costo medio si è attestato sui 16 euro/mq.
LA SITUAZIONE A MILANO E ROMA
Il capoluogo meneghino mostra un ulteriore rialzo nei canoni (+0,6%), raggiungendo i 22 euro al mq. Rispetto al 2022 l’affitto è aumentato del +10,1%.
Roma evidenzia canoni in crescita rispetto a maggio: +0,4%, sfiorando i 15 euro/mq. La crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del +5,5%.
Anche secondo l’ultimo report di Idealista.it i prezzi sono aumentati dell’11,6% negli ultimi dodici mesi e un hanno registrato un incremento del 10,1% nel secondo trimestre, a una media di 13,4 euro/m2 mensili.
REGIONI – Il Trentino-Alto Adige è l’unica regione a evidenziare un trend negativo dei valori nel secondo trimestre con un calo del 4,4%. Tutte le altre regioni hanno incrementato i loro prezzi, con gli aumenti maggiori nelle Marche (22%), Calabria (15,5%), Liguria (15,2%), Veneto (12,2%), Toscana (12,1%) e Lazio (11,1%). Le altre regioni crescono a con tassi d’incremento inferiori a quello del 10,1% nazionale.
Con l’aumento dei tassi ipotecari l’affitto è divenuto l’unica strada percorribile per le famiglie che hanno perso potere d’acquisto per accedere alla casa di proprietà in un contesto di inflazione elevata. Questo ha aggravato la situazione di tensione su un mercato che già presentava un’offerta insufficiente a soddisfare la domanda di locazione degli italiani, producendo la fiammata dei prezzi nel corso dei mesi primaverili. In questo quadro è improbabile che la pressione al rialzo sugli affitti si riduca presto.