L’indagine analizza il rapporto degli italiani con le loro città, cosa significa per loro riqualificazione urbana e come immagino le città del futuro.
Dai risultati dell’analisi, emerge una generalizzata insoddisfazione per la gestione delle proprie città, con il 93% degli intervistati che ritiene necessario ripensare gli spazi urbani e il 78% che lamenta la presenza di spazi degradati nelle loro città.
La valutazione negativa è esasperata soprattutto dai problemi di viabilità e dalle carenze del trasporto pubblico. In questo scenario si evidenzia una differenza particolarmente significativa tra le sei grandi città analizzate (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova), con Milano, e solo in parte Torino, che ricevono dai cittadini giudizi più positivi.
La qualità dei servizi universitari è stata ben votata nelle città campione così come quella dei centri commerciali.
Insufficienza per le residenze per anziani di Napoli e Palermo, a cui si aggiunge Roma, perché i cittadini qui residenti hanno votato con una media di 5,2 la presenza e la bontà di queste strutture in città.
I segni rossi iniziano a moltiplicarsi per i sistemi di trasporto pubblico, dove le uniche città che ricevono oltre la sufficienza sono Milano (7,9) e Torino (6,1).
Ovunque tranne che a Milano c’è insufficienza sulle case popolari. La città meneghina raggiunge la sufficienza (6), ma in tutte le altre città campione la media è di 5,6.
La necessità di intervenire sulle aree della città dismesse ed in stato di abbandono è plebiscitario. Non si tratta solo di agire sul degrado e sulla sicurezza, ma di riparare alcuni danni fatti in passato e rimodulare le città maggiormente a misura d’uomo, in una direzione abilitante ed inclusiva.
A questo scopo elemento chiave per ogni ripensamento degli spazi è l’azione sulle infrastrutture fisiche, vero strumento abilitante della vita cittadina.
Secondo il 46% la rigenerazione urbana passa attraverso il recupero degli spazi abbandonati e per il 33% attraverso la ristrutturazione di scuole ed edifici pubblici. Per il 17% occorre ripensare all’edilizia popolare e per la stessa percentuale alle infrastrutture digitali.
Per l’83% degli intervistati la città del futuro sarà ricca di spazi verdi e darà ai cittadini la possibilità di spostarsi con mezzi sostenibili (biciclette, monopattini…) per l’81% degli intervistati.
REPORT