“Il nostro Paese è orograficamente complesso e le infrastrutture che abbiamo costruito e costruiamo testimoniano la nostra grande capacità di fare. Per lungo tempo, però, la rete infrastrutturale, che oggi non è più tra le più estese ed è anche molto vecchia, è stata dimenticata. Dobbiamo quindi procedere con un suo ampliamento e un ammodernamento“. A dirlo il Presidente Ciucci, intervenuto alla trasmissione Rai “Casa Italia” per parlare dello stato delle autostrade italiane e degli investimenti dedicati alle infrastrutture. “Il protocollo che Ance ha siglato con Aspi, sottoscritto a luglio 2023, va in questa direzione perché prevede, in un’ottica sinergica, il coinvolgimento della filiera delle costruzioni che sarà impegnata a mettere a terra risorse importanti. Gli investimenti previsti nel biennio sono di almeno 3,6 miliardi di euro, di cui una parte gestita direttamente in house da Aspi”.
“Le nostre imprese – ha ricordato Ciucci – hanno attraversato dal 2008 al 2020 una lunghissima fase di crisi, durante la quale oltre 130 mila aziende sono state chiuse. Dopo il Covid si è aperta la stagione degli investimenti pubblici: il Pnrr dedica più di 130 miliardi al nostro settore. I cantieri sono aperti e hanno una grandissima ricaduta sul mondo delle costruzioni: stimiamo che per ogni miliardo investito ci sia un ritorno, in termini occupazionali, di oltre 11mila addetti. Speriamo che oltre il Pnrr, però, si continui a programmare. Nella legge di bilancio non vediamo molto per il settore. Confidiamo nei concessionari ma dev’essere anche lo Stato a mettere i fondi, altrimenti ci ritroveremo di fronte a un film già visto. E dal momento che il nostro Paese si sta dotando di maggiori infrastrutture, che dunque avranno bisogno di manutenzione, la parola chiave è programmare gli interventi manutentivi”.
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