◼ La pandemia fa esplodere il risparmio precauzionale. I depositi bancari crescono di 126 miliardi nei 12 mesi terminanti in settembre, nonostante una riduzione del PIL che dovrebbe essere valutata in circa 168 miliardi (122 dei quali già accertati nei primi nove mesi dell’anno). La propensione al risparmio si impenna dall’11,8 al 20 percento del reddito.
◼ Per il 3,1 per cento degli intervistati la crisi sanitaria è diventata una crisi economica profonda: 600 mila famiglie potenzialmente in difficoltà.
◼ Nel 2020 si interrompe il miglioramento dei giudizi di sufficienza del reddito. Dopo la prima ondata pandemica il saldo tra ottimisti e pessimisti scende ulteriormente dal 66,1 al 63,8 per cento.
◼ Case e patrimonio: record di proprietari (77,6 per cento). Il 58 per cento dei patrimoni è rappresentato da case. 1,6 milioni di potenziali acquisti in vista nei prossimi 24 mesi. La ricchezza immobiliare auto-stimata è pari a 162 mila euro; il 21,4 per cento del campione ha altri immobili, oltre alla prima casa. Ne deriva una ricchezza complessiva per intervistato di 278 mila euro (al netto delle quote di 8 8 aziende), in aumento di 8 mila euro rispetto alla stima del 2019.
Nei dodici mesi precedenti l’indagine il 3,8 per cento del campione ha investito in case (7,8 per cento nella classe di età più giovane). Il 6,4 per cento del campione intende effettuare un investimento immobiliare nei prossimi due anni, il che corrisponderebbe a una potenzialità di circa 1,6 milioni di transazioni; di queste, circa 300 mila sarebbero già programmate nel corso dei prossimi dodici mesi.
◼ La politica ultra-espansiva della BCE favorisce la crescita dei prestiti all’economia: il flusso è di 143 miliardi. a. Il più capace, leale e solidale alleato finanziario delle famiglie e dei risparmiatori europei nel contrasto agli effetti della pandemia sull’economia è stato, in definitiva, precisamente l’euro.