Secondo il censimento Istat, il numero complessivo delle abitazioni presenti in Italia al 2021 è di 35.271.829 unità: quelle occupate da almeno una persona residente sono naturalmente la gran parte e ammontano a 25.690.057, pari al 72,8% delle abitazioni totali; le non occupate (che comprendono sia le abitazioni vuote sia quelle occupate solo da persone non residenti) sono 9.581.772 e corrispondono al 27,2% delle abitazioni complessive.
A livello regionale, la Lombardia ospita le quote più elevate di abitazioni edificate in Italia, il 15,9% delle abitazioni totali e il 17,2% delle abitazioni occupate, seguono la Sicilia (9,0% di abitazioni totali e circa l’8% di abitazioni occupate) e il Lazio (9,0% di abitazioni totali e quasi il 10% di abitazioni occupate).
Le quote più elevate di abitazioni occupate rispetto al totale regionale delle abitazioni si rileva nel Lazio (80,5%), in Lombardia (78,8%), in Emilia Romagna (78,2%) e in Veneto (78,0%); al contrario, è sempre la Valle d’Aosta (56,0%), come nel 2011, a detenere il primato della percentuale più elevata di abitazioni non occupate, seguita dal Molise (44,6%) e dalla Calabria (42,2%).
La Lombardia è la regione col maggior numero di abitazioni occupate in valore assoluto con oltre 4,4 milioni di unità. Il Lazio ne conta 2.555.710 posizionandosi al secondo posto.
In riferimento alle abitazioni non occupate, in Lombardia e Sicilia si contano, per ciascuna delle due regioni, più di 1 milione di abitazioni vuote o in cui vivono solo persone non residenti. Nel Lazio se ne contano 618.760.
Il 26,7% delle abitazioni occupate (6.852.371 unità) ha un’ampiezza compresa tra gli 80 e i 99 m2; seguono quelle tra 60 e 79 m2, con il 20,6%, e quelle più grandi, tra 100 e 119 m2, con il 18,1%.
A livello nazionale si contano 116,8 abitazioni per km2: la Lombardia presenta la densità più alta (234,7 abitazioni per km2), la Basilicata quella più bassa (36,2 abitazioni per km2). Il Lazio ne conta 184,1 per km2.
Le abitazioni costruite prima del 1919 rappresentano il 9,5% delle abitazioni complessive e più di 2 su 3 risultano occupate da almeno una persona residente.
Le abitazioni costruite tra il 1961 e il 2000 sono quasi 20 milioni e corrispondono al 56,3% del totale delle abitazioni. È da notare però che nei 40 anni considerati più di 12 milioni e mezzo di abitazioni (pari a circa il 63%) sono state costruite tra il 1961 e il 1980, ovvero nell’intervallo temporale della grande crescita economica del Paese, che ha caratterizzato l’Italia soprattutto negli anni Sessanta. Le abitazioni con anno di costruzione antecedente al 1961 ammontano a quasi 11,5 milioni, ovvero al 32,4% del totale.
Le abitazioni costruite dal 2001 in poi sono 4 milioni circa, ovvero l’11,4% del totale delle abitazioni in Italia (l’11,5% tra le occupate e il 10,9% tra le non occupate). Di esse, quelle edificate negli ultimi 13 anni sono appena 1 milione e risultano per il 70% occupate.
Tra le abitazioni più vetuste, quelle che hanno già superato i 100 anni di ‘vita’ (antecedenti il 1919) sono circa 3,3 milioni, ovvero il 9,5% del totale delle abitazioni.