La stima completa dell’ISTAT relativa ai conti economici trimestrali conferma la contrazione dell’economia italiana nel quarto trimestre del 2020 per effetto delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria, con flessioni dell’1,9% in termini congiunturali e del 6,6% in termini tendenziali.
Nella stima preliminare il calo congiunturale era pari a -2%.
COMPONENTI DELLA DOMANDA
A trascinare la caduta del PIL è stata sia la domanda interna (incluse le scorte), sia quella estera che hanno fornito entrambe un contributo negativo di 1 punto percentuale. Sul piano interno, è stato fortemente negativo l’apporto dei consumi privati, -1,6 punti, nullo quello degli investimenti e lievemente positivo, per 0,3 punti sia quello della spesa della PA, sia quello delle scorte.
Sul piano estero l’ampio contributo negativo è derivato da una crescita delle importazioni ben maggiore di quella delle esportazioni.
La crescita degli investimenti è stata determinata dall’aumento del 3,3% della spesa per impianti, macchinari e armamenti, sostenuta in particolare dalla componente dei mezzi di trasporto (+13,1%), e da quella per prodotti di proprietà intellettuale (+0,4%).
Gli investimenti in abitazioni, fabbricati non residenziali e altre opere sono diminuiti rispettivamente del 2,8% e 1,6%.
La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 4,4% (si veda la tabella 13 allegata). In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 4,9%, quelli di beni non durevoli del 2%, quelli di servizi del 6,1% e quelli di beni semidurevoli del 2,6%.
ORE LAVORATE
Le ore lavorate sono diminuite dell’1,5%, mentre in lieve risalita sono risultate sia le posizioni lavorative, +0,3%, sia i redditi pro capite, +0,1%. Questo risultato è dovuto a un calo dello 0,3% dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, dell’1,8% dell’industria in senso stretto, del 2,9% delle costruzioni e dell’1,4% dei servizi. Le unità di lavoro sono diminuite dell’1,7%, con variazioni negative dell’1,4% nell’industria in senso stretto, del 3,6% nelle costruzioni e dell’1,7% nei servizi;
IL VALORE AGGIUNTO PER SETTORE
Nel quarto trimestre si registrano diminuzioni congiunturali del 2,8% del valore aggiunto dell’agricoltura, dello 0,3% dell’industria in senso stretto, del 2,5% delle costruzioni e del 2,3% dei servizi.
NOTA INTEGRALE