Secondo l’ISTAT, nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo (Pil) è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi.
La domanda nazionale ha contribuito per -9,5 punti percentuali alla contrazione del Pil, con -6,7 punti dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,6 punti degli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP).
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi: nell’agricoltura del 3,7%, nell’industria in senso stretto del 19,8%, nelle costruzioni del 22%.
IL PIL E LE COMPONENTI DELLA DOMANDA
La diminuzione degli investimenti è stata determinata dalla riduzione del 17% della spesa per impianti, macchinari e armamenti, del 20,3% della componente di mezzi di trasporto, dello 0,9% dei prodotti di proprietà intellettuale; gli investimenti in abitazioni e fabbricati non residenziali e altre opere sono scesi, rispettivamente, del 17,5% e del 20,7%.
La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 12,4%.
L’ANDAMENTO DEL PIL NEGLI ALTRI PAESI
Nel secondo trimestre, il Pil è diminuito in termini congiunturali del 9,1% negli Stati Uniti, del 13,8% in Francia e del 9,7% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una diminuizione del 9,1% negli Stati Uniti, dell’11,3% in Germania e del 19% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è diminuito del 12,1% rispetto al trimestre precedente e del 15% nel confronto con il secondo trimestre del 2019.
Nota Integrale