L’ISTAT ha aggiornato al 2018 i dati dei comuni capoluogo su eco management e mobilità urbana.
I dati dei comuni capoluogo sono relativi a: pianificazione ambientale condivisa, pianificazione urbanistica (previsioni di edificazione), green public procurement (applicazione dei Criteri ambientali minimi negli acquisti di beni e servizi), servizi e infrastrutture Ict, beni e infrastrutture eco-compatibili. Le tavole contengono inoltre i dati per provincia/città metropolitana su Registrazioni Emas e per la prima volta Certificazione di sistemi di gestione ambientale e dell’energia (norme UNI EN ISO 14001 e UNI CEI EN ISO 50001).
Nel 2018, 45 comuni capoluogo hanno coinvolto la cittadinanza in esperienze di progettazione partecipata, principalmente nel settore della riqualificazione urbana (269 progetti in 34 città), mentre 55 città hanno pubblicato, a partire dal 2011, un bilancio ambientale (+16 sull’anno precedente) e 48 città hanno pubblicato un bilancio sociale (+7). I comuni capoluogo che applicano i Criteri ambientali minimi (Cam) nelle procedure di acquisto di beni e servizi sono 83 (+1 sull’anno precedente).
Lo strumento urbanistico generale (piano regolatore o equivalente e sue varianti generali) è stato aggiornato nel triennio 2016-2018 da 32 capoluoghi. Nel solo 2018 si contano 16 aggiornamenti, che in 9 casi hanno portato a una riduzione delle cubature o delle superfici fabbricabili.
MOBILITÀ URBANA
Aggiornati al 2018 anche i dati dei comuni capoluogo su: pianificazione di settore (Piani urbani del traffico, Piani urbani di mobilità, Piani di mobilità sostenibile), domanda e offerta di trasporto pubblico locale, mobilità sostenibile e sistemi di infomobilità a supporto del trasporto pubblico locale e della mobilità privata.
Tra i 109 comuni capoluogo, 15 non sono ancora dotati di un Piano urbano del traffico, 44 dispongono di un Piano urbano di mobilità e 26 hanno già adottato o approvato i nuovi Piani urbani di mobilità sostenibile (di cui 16 nel corso del 2018). Rispetto all’anno precedente, salgono da 72 a 75 i capoluoghi che hanno istituito Zone 30 a traffico pedonale privilegiato, mentre aumentano nella stessa misura (+3,1%) sia la lunghezza delle piste ciclabili (23,4 km ogni 100 km2) sia l’estensione delle aree pedonali (42,7 m2 ogni 100 abitanti).
Nota esplicativa
Indice tavole
Tavola Eco Management
Tavola Mobilità Urbana