Secondo l’Istat prosegue la fase di rallentamento dell’economia internazionale caratterizzata dalle forti pressioni inflazionistiche e dal cambio di intonazione delle politiche economiche.
Nel primo trimestre, il Pil italiano ha segnato una marginale contrazione legata dal lato dell’offerta a una flessione dell’attività dei servizi e dal lato della domanda a un apporto negativo della componente estera. La crescita acquisita per l’anno corrente è del 2,2%.
A marzo, si è registrata una stabilizzazione della produzione industriale che ha segnato nel primo trimestre un calo congiunturale dello 0,9%.
Il mercato del lavoro a marzo ha mostrato un deciso miglioramento, con un incremento dell’occupazione e una riduzione della disoccupazione e dell’inattività.
Ad aprile, l’inflazione ha segnato una prima decelerazione, interrompendo la fase di progressivi aumenti in corso da nove mesi. Il differenziale inflazionistico con l’area euro si è ampliato a favore dell’Italia.
L’incertezza sull’evoluzione dell’economia italiana rimane elevata. Ad aprile la fiducia di famiglie e imprese ha mostrato una stabilizzazione in presenza di differenze significative nelle aspettative. Tra i consumatori sono migliorati i giudizi sul clima futuro mentre tra le imprese manifatturiere e dei servizi di mercato si è manifestato un deciso peggioramento delle attese sull’economia.
A febbraio, il settore delle costruzioni ha registrato per il settimo mese consecutivo un incremento della produzione (+3,9% la variazione congiunturale) che è salita ai livelli più alti da dicembre 2011. Su base trimestrale l’aumento dell’indice è stato ancora più robusto (+5,8% tra dicembre 2021 e febbraio 2022 rispetto ai tre mesi precedenti).