Il sistema imprenditoriale italiano “conferma una crescente terziarizzazione“: se nel 2011 le imprese con più di tre addetti appartenenti ai servizi costituivano il 65,5% del totale, nel 2018 hanno raggiunto il 70,3% e occupano il 64% degli addetti. A evidenziarlo il Censimento permanente delle imprese dell’Istat, secondo cui calano invece la quota di aziende appartenenti all’industria in senso stretto, che scendono dal 20,7% del 2011 al 18,9% del 2018, e quelle delle costruzioni, passate dal 13,7 al 10,7.
Allo stesso tempo il settore dell’industria ha perso 63mila imprese e oltre un milione di addetti e quello delle costruzioni circa 30mila imprese e 220mila addetti. Complessivamente, in venti anni il peso occupazionale delle imprese dei servizi è aumentato di circa 20 punti percentuali.
Sette imprese su 10, inoltre, sono impegnate in azioni “sostenibili”. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e sociale delle imprese, dai dati censiti emerge che nel 2018 il 66% delle imprese italiane con tre addetti svolge azioni per ridurre l’impatto ambientale, il 69% per migliorare il benessere lavorativo, le pari opportunità, la genitorialità e la conciliazione lavoro-famiglia, e poco meno del 65% per incrementare il livello di sicurezza all’interno della propria impresa o nel territorio in cui opera.
La sostenibilità ambientale (riduzione dell’impatto dell’attività dell’impresa sull’ambiente) viene perseguita maggiormente (circa sette imprese su 10), nella manifattura e nelle costruzioni, così come la sostenibilità sociale (migliorare il benessere lavorativo, le pari opportunità, la conciliazione lavoro-famiglia, ecc.).
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