La ripresa del mercato appare sostenuta da una rinnovata intensità della domanda di acquisto da parte delle famiglie, che manifestano l’esigenza di un upgrading della propria condizione abitativa. È quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma.
Il mercato residenziale milanese conferma il ruolo di leadership rispetto alla media italiana. Nei primi sei mesi del 2021 i giudizi degli operatori circa la domanda di acquisto si confermano positivi, mentre la domanda di locazione risulta debole a causa del calo dei flussi turistici e degli studenti universitari, unito alla diminuzione dei city users per effetto di un ampio ricorso allo smart working.
I valori medi di mercato, sia prezzi sia canoni, tendono a stabilizzarsi. Nel primo semestre dell’anno crescono le quotazioni medie su base semestrale (+1,8%) e su base annuale (+1%). La crescita delle quotazioni ha riguardato tutte le zone della città, segno di recupero generale del mercato. Per il secondo semestre del 2021 gli operatori prevedono una sostanziale stabilità del numero delle compravendite e dei contratti di locazione.
Relativamente almercato residenziale della Capitalesi evidenzia un rimbalzo positivo.
Il comparto non residenziale, meno performante e lontano dalla ripresa anche nella dinamica pre-Covid registra tuttavia una stabilità. Il comparto delle abitazioni è avvantaggiato da una più favorevole dinamica delle compravendite, ma sconta rispetto ad altri mercati un arretramento dei prezzi e una minore liquidità del mercato, in termini di velocità di assorbimento.
A Roma, il numero di compravendite residenziali a consuntivo 2020 presenta un decremento annuale (-10,3%) relativo a un volume transato di 29.505 compravendite contro le 32.787 del 2019. La flessione è da imputare totalmente al risultato negativo del primo semestre (-19,4%).
Molte delle intenzioni di acquisto, circa il 64% della domanda transitata per agenzia, sono state posticipate, mentre è diminuita l’intensità della domanda di locazione.
L’interesse della domanda riguarda molto più che in passato immobili localizzati in zone periferiche o verso i comuni di cintura, in cui le medie e grandi metrature con spazi esterni sono economicamente più accessibili.
Il segmento della locazione sconta invece una mancata ripresa(-0,6% semestrale e -1,4% annuale) con un andamento peggiorativo rispetto alla media nazionale. Il rendimento medio lordo annuo da locazione è pari a 5,7 punti percentuali.
Nell’anno più duro della pandemia le compravendite di uffici a Roma hanno registrato una crescita considerevole (+21,3%), in controtendenza con il mercato nazionale (-10,3%).
I sentiment previsionali degli operatori prospettano, per il secondo semestre 2021, sul fronte della compravendita un modesto incremento delle transazioni e stabilità dei prezzi, mentre sul versante locativo le attese vedono contratti stabili associati a un lieve calo dei canoni.
Il segnale viene dall’analisi di un dato: considerando le intenzioni di acquisto immediato, o nei prossimi 12 mesi, esse riguardano 3,3 milioni di famiglie. Se però si valuta il grado di concretezza e sostenibilità delle dichiarazioni di intenti l’effettivo bacino di potenziali acquirenti si riduce a poco più di 800mila unità.
Incerta risulta l’evoluzione del settore corporate. La pandemia ha imposto un ridimensionamento più marcato conuna flessione degli investimenti nel 2020 prossima al 30%, e un primo semestre del 2021 ancora piuttosto fiacco. In questo periodo vi è stata anche una ricomposizione delle preferenze degli investitori; è infatti notevolmente cresciuta la quota di impieghi in comparti un tempo residuali, logistica e residenziale in primis, rispetto al direzionale e commerciale.