Dopo l’audizione della scorsa settimana (qui tutti i materiali: https://www.acerweb.it/lavori-pubblici-il-presidente-ciucci-e-la-vicepresidente-de-sanctis-in-commissione-capitolina-garantire-i-principi-di-trasparenza-e-rotazione-negli-appalti-e-agire-con-tempestivita/), il Presidente Ciucci e la Vicepresidente De Sanctis sono intervenuti nuovamente in commissione Lavori Pubblici di Roma Capitale per ribadire la necessità di garantire trasparenza e rotazione negli appalti.
Per il Presidente dei costruttori romani: “Nel caso di utilizzo della procedura negoziata c’è la necessità di garantire univocità di comportamento dei vari uffici e centri di spesa del Comune. Occorre evitare che ciascuno individui parametri di selezione dei candidati diversi e sovente illogici. Il regolamento da noi visionato dice che i criteri di selezione degli operatori verranno specificati dal Rup nella singola determina a contrarre: così però ricadiamo nel problema della scelta di criteri di selezione arbitrari da parte di ogni Rup”. “Continuiamo a dire – ha proseguito Ciucci – che la miglior soluzione, per perseguire il principio di celerità nell’esecuzione, è l’utilizzo della procedura aperta con inversione procedimentale, che è anche il metodo più trasparente e rapido secondo quanto afferma anche uno studio della Banca D’Italia. Il nostro indirizzo è dunque quello di utilizzare questo metodo. Evidentemente ci potrà essere la necessità di utilizzare altri metodi, anche la procedura negoziata, ma in quei casi dovremo avere un elenco unico valido per tutta l’amministrazione. Bene quindi la proposta contenuta nel regolamento, ma dobbiamo anche disciplinare i criteri di scelta delle imprese e soprattutto avere un occhio di riguardo per la rotazione. Ribadisco perciò la necessità di normare con più attenzione non solo la formazione degli elenchi ma le procedure di gara stesse. La nostra ambizione è quella di avere una centrale unica di committenza che garantisca regole, comportamenti e procedure valevoli per tutti gli uffici e municipi.”
La Vicepresidente De Sanctis ha sottolineato “l’importanza della rotazione e delle fasce d’importo per gli inviti nel caso di costituzione di un elenco di imprese. Spesso abbiamo assistito a inviti artificiosi su categorie e classifiche non di interesse delle imprese”. “Per quanto riguarda i criteri d’invito – ha aggiunto De Sanctis – come associazione ci siamo fatti un’idea di quali potrebbero essere assimilabili un po’ per tutte le categorie d’intervento. Ne abbiamo individuati tre: analogia del tipo di intervento (e non di similarità), presenza e strutturazione dell’impresa (mezzi, attrezzature, manodopera, in modo da dare evidenza della strutturazione dell’impresa) e indici che attestino la solidità aziendale e che siano legati anche alla capacità delle imprese invitate di farsi carico di un determinato importo di lavori: va bene la crescita ma non va bene accumulare un importo di lavori che superi di quattro o cinque volte il proprio fatturato”.