Secondo il rapporto mutui ipotecari 2023, pubblicato dall’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, le unità immobiliari ipotecate a garanzia di mutui ammontano nel 2022 a 975.937, in diminuzione del 4% rispetto al 2021, alle quali corrisponde un valore monetario dei finanziamenti pari a quasi 102 miliardi di euro, con un incremento dello 0,2% rispetto al 2021.
Analizzando la distribuzione degli immobili ipotecati, emerge che il 68% circa è in atti residenziali, quota che sale oltre il 90% se si tiene conto anche degli atti residenziali di tipo plurimo e residenziale misto. Per questi atti il capitale finanziato rappresenta quasi i due terzi del totale, circa 66 miliardi di euro, -5,4% rispetto al 2021.
Tra gli atti di mutuo ipotecario che riguardano esclusivamente unità non residenziali, alle tipologie misto non residenziale e terreni corrisponde la quota più elevata, in termini di numero di immobili, pari al 2,4% e 2,7%. In termini di capitale finanziato, la quota maggiore spetta agli atti del misto non res, pari al 15,7%. Questa tipologia di atti registra una stabilità del numero di immobili ipotecati rispetto al 2021.
In termini di numero di immobili, le variazioni sono negative per tutti i settori ma di entità diversa, particolare è il caso degli atti del settore terziario commerciale dove gli immobili ipotecati diminuiscono dell’8,5% ma la quota di capitale finanziato è in aumento del 48,9% rispetto al 2021.
Per gli atti di mutuo con immobili del settore produttivo, a una quota inferiore all’1% in termini di numero di immobili ipotecati, in diminuzione del 19,2%, corrisponde un capitale finanziato pari a 4,5 miliardi di euro, in calo anch’esso del 20,7%, che rappresenta il 4,4% del totale del capitale di debito finanziato nel 2022.
Gli atti con ipoteche esclusivamente su terreni rappresentano, nel 2022, in termini di immobili posti a garanzia dei finanziamenti, il 2,7% (25.950 particelle) del totale e il 4,2% del totale in termini di capitale (4,3 miliardi di euro), quest’ultimo in diminuzione del 40% rispetto al 2021.