Il Presidente Ciucci è stato audito, in rappresentanza di Ance, presso la Commissione Affari costituzionali della Camera nell’ambito dell’esame dei progetti di legge costituzionali recanti “Modifiche agli articoli 114, 131 e 132 della Costituzione, concernenti l’istituzione della regione di Roma capitale della Repubblica”. “Riteniamo – ha evidenziato il Presidente dei costruttori romani – che sia particolarmente positivo che questa discussione parlamentare avvenga a pochi giorni dall’apertura dalla Porta Santa, perché con ancor maggiore chiarezza tutti noi ci rendiamo conto del ruolo centrale che ha Roma nel contesto internazionale”.
Proprio “in quanto palcoscenico internazionale di avvenimenti internazionali e trasversali”, Roma “ha bisogno di avere una capacità speciale di programmazione. La norma che state discutendo darebbe quei poteri di cui Roma necessita da tempo per pianificare al meglio, nel tempo, senza fretta, le grandi opere e le necessità manutentive, un bisogno intrinseco a tutte le principali capitali europee, e non solo; ma contrariamente a quanto succede, appunto, nel resto d’Europa, per Roma, al momento questo non è possibile. Il confronto con le altre realtà europee ahimè ci restituisce un quadro deficitario: al di là di una maggiore autonomia decisionale, per esempio in materia urbanistica e dei trasporti, quello che accomuna le altre capitali è una previsione ordinaria di risorse adeguate allo status di Capitale”.
Il vulnus, ha aggiunto Ciucci, riguarda anche le risorse umane: “Le categorie produttive hanno bisogno di poter dialogare con una Pubblica Amministrazione qualificata che si avvalga di strumenti tecnologici avanzati capace di processare le pratiche per gli investimenti con tempi certi. Non siamo certamente detrattori della burocrazia; anzi, pensiamo che le regole amministrative siano tipiche delle democrazie avanzate. Ma questo è vero solo se la burocrazia, e chi è deputato a governarla, crei le condizioni per un veloce e ordinato processo di sviluppo e crescita. Gli imprenditori non chiedono certo l’abolizione delle regole ma che queste abbiano tempi certi nella loro applicazione. Abbiamo pertanto bisogno di un corpo amministrativo adeguato nei numeri e nella qualità; la città deve essere in grado di dare risposte ai cittadini e alle imprese celermente, applicando le norme in modo trasparente e sicuro. Ciò vale ancora di più per la Capitale”.
Infine, ha concluso il Presidente Ance Roma – ACER, “auspichiamo che il percorso per arrivare alla modifica costituzionale sia più breve possibile. Nelle more riteniamo che sin d’ora si possa procedere comunque con l’attribuzione di risorse finanziarie, come peraltro già previsto dalla legge del 2009 per garantire lo sviluppo infrastrutturale e urbanistico, con particolare riferimento alla rigenerazione urbana, necessario alla Capitale”.
Il Messaggero – Poteri per Roma Capitale, la spinta degli imprenditori. Riforma non rinviabile