La Vicepresidente all’Edilizia Privata di Ance Roma – ACER, Benedetta Bonifati, e il Presidente per la Promozione Edilizia dell’associazione dei costruttori romani, Carlo Muratori, hanno partecipato a “L’Italia che abiteremo”, evento organizzato dal think tank “Remind”. Bonifati è intervenuta, nel corso di un confronto sui “modelli territoriali”, sottolineando l’importanza di lavorare a una norma nazionale univoca sulla rigenerazione urbana. “È urgente mettere a punto una legge nazionale sulla rigenerazione urbana, che sia chiara e semplice. Le norme attualmente in vigore sono anacronistiche, perché sono state definite in un’epoca in cui l’urbanistica era un’urbanistica di espansione. Oggi le necessità dei cittadini sono cambiate e la direzione intrapresa è quella della riduzione del consumo di suolo. I limiti imposti dalle leggi, però, devono essere superati altrimenti le trasformazioni urbane non si potranno realizzare. I servizi esistenti vanno implementati dal punto di vista qualitativo, non quantitativo“.
L’intervento del legislatore è stato sollecitato anche dal Presidente per la Promozione Edilizia di Ance Roma – ACER, Carlo Muratori: “Il problema dell’efficienza energetica è centrale ma risolverà il problema dell’inquinamento tra tanto tempo. Nel frattempo noi dobbiamo abitare città che siano accoglienti e piacevoli da vivere, altrimenti i giovani continueranno ad emigrare in cerca di posti in cui c’è più lavoro e si sta meglio”. “Come Ance Roma – ACER – ha proseguito Muratori – promuoviamo il concetto di rigenerazione urbana declinandolo in una visione molto più ampia della semplice rigenerazione di un edificio: una città si rigenera se si rigenera un quartiere, incidendo profondamente sulla qualità dell’abitare, modificando uno spazio fisico ampio. Per fare questo servono innanzitutto le leggi: in Italia abbiamo un problema di normativa fortissimo perché gran parte dell’urbanistica è ancora governata da leggi degli anni Quaranta e Sessanta e questo non è più compatibile con l’attuale sviluppo immobiliare delle città. Bisogna intervenire con coraggio, forza e velocità. Serve un’evoluzione normativa che consenta a imprenditori e finanziatori di operare con un quadro normativo serio”.