“Il mondo delle costruzioni è attento alla sostenibilità e non da oggi. Certamente il tema non è ancora familiare a tutti: il nostro settore è costituito, perlopiù, da imprese di dimensione medio-piccola, che pian piano stanno recependo le innovazioni. È un percorso ineludibile se vogliamo che il mondo di domani sia migliore di quello di oggi. In questo, l’associazione svolge un ruolo strategico: accompagniamo le imprese verso una nuova consapevolezza e diamo un contributo rilevante in termini di formazione”. Così il Vicepresidente al Centro Studi Ance Roma – ACER, Lorenzo Sette, intervenuto alla “Hilti Infrastructure Academy 2024”.
“Intorno a noi, lo vediamo, il territorio sta cambiando, i cambiamenti climatici ci impongono di porre attenzione alla sostenibilità. La sensibilità su temi come il consumo di suolo è sempre più diffusa e dunque la sostenibilità è innanzitutto una questione culturale. Ma dobbiamo parlare anche di costi: abbiamo stimato che la sostenibilità costa tra il 4 e il 6 per cento dei ricavi di un’azienda. Si tratta di investimenti che generano valore ma che gravano, appunto, sulle imprese. Per questo abbiamo richiesto che in sede normativa, per gli operatori economici che lavorano nel settore dei lavori pubblici, vengano incrementate le spese generali e che i costi stimati per i progetti tengano conto di quelli necessari per l’implementazione e il raggiungimento degli obiettivi di innovazione tecnologica e digitale”. “Un intervento come il credito d’imposta Transizione 5.0 dovrebbe diventare strutturale – ha aggiunto poi Sette – per far sì che la sostenibilità sia realmente perseguibile. Inoltre, fondamentale è puntare sulla digitalizzazione, anche nella Pubblica Amministrazione”.