Come ogni anno il Centro Studi di Economia Immobiliare di Tecnoborsa ha svolto per la Borsa Immobiliare di Roma un’Indagine sulle famiglie romane e il mercato immobiliare approfondendo un tema assai specifico: come l’emergenza determinata dal Covid-19 abbia cambiato il modo di vivere e percepire la propria casa.
In particolare, nell’Indagine 2021 sono stati analizzati tre temi: il livello di penetrazione delle dotazioni tecnologiche presenti in casa che hanno agevolato le attività di lavoro e didattica a distanza, il grado di soddisfazione nei confronti della casa in cui si vive e, fattore fondamentale, il mutato sentiment verso abitazione, condominio, zona e persino Comune di residenze a causa della pandemia.
I risultati emersi sulla Capitale sono stati messi a confronto con quelli ottenuti per tutte le sei maggiori città italiane – ovvero con oltre 500.000 persone residenti: Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo e Tecnoborsa ha potuto contare su un campione totale di 2.452 famiglie, di cui 839 romane.
Per quanto riguarda Roma, e in linea con le restanti grandi città italiane, la maggior parte degli immobili in cui vivono le famiglie intervistate sono trilocali di proprietà e per lo più collocati in condomini di zone centrali o semi-periferiche.
Le maggiori carenze di oggi sono la mancanza di spazi verdi o all’aperto, l’assenza di un ambiente domestico da adibire esclusivamente a studio, l’esigenza di più camere da letto e bagni, infine uno spazio pro-fitness indoor. Complessivamente, il 61,5% degli intervistati ha affermato che la propria abitazione è poco o per niente adeguata per lavorare e/o seguire attività didattiche a distanza, valore leggermente inferiore a quello rilevato per le restanti cinque grandi città (62,7%).
Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche, ben l’86,1% ha affermato di avere una connessione Internet e l’80,7% di costoro si è dichiarato soddisfatto qualitativamente.
Quanto al grado complessivo di soddisfazione attuale per la propria abitazione, il 63,9% degli intervistati si è dichiarato molto o abbastanza contento; dal confronto con le altre grandi città le famiglie romane sono un po’ più soddisfatte della propria abitazione vista nel suo complesso.
La percezione della casa è migliorata per chi vive in abitazioni indipendenti in periferia e fuori città ma, quanto alle dimensioni, è peggiorato il sentiment di chi vive in case di piccolo e medio taglio, cioè fino a 100 mq.
L’indagine ha sondato anche i desideri delle famiglie romane e i nuovi orientamenti nelle scelte abitative: in generale, il 76,4%, se potesse, effettuerebbe dei cambiamenti importanti e, di questi, ben il 70,7% opterebbe per una ridistribuzione degli spazi interni della casa in cui già vive, ma c’è un 5,7% che vorrebbe un vero e proprio cambiamento di abitazione, valore leggermente inferiore a quello medio delle altre grandi città (6,4%).
Le motivazioni che spingerebbero il 5,7% delle famiglie romane a traslocare sono: il 60,4% desidererebbe avere un giardino privato (valore di 10 punti percentuali superiore a quello medio), il 60% vorrebbe trasferirsi in un appartamento in condominio, il 35,4% sogna un’abitazione più grande, il 29,2%, a parità di punteggio, vorrebbe avere più balconi/terrazzi o una casa con almeno un giardino condominiale, il 16,7% vorrebbe andare a vivere più vicino ai parenti, il 7% desidera una soluzione indipendente, il 6,3% andrebbe volentieri ad abitare vicino ad amici e, infine, il 2,1% si sposterebbe piuttosto in una casa più piccola.
I cambiamenti dello stile di vita dei romani determinati dal Covid-19 hanno fatto sì che la casa in cui si vive a Roma sia stata riconsiderata e, nella maggior parte dei casi, persino rivalutata. Indubbiamente, però, sono sorte nuove istanze che influiranno sull’andamento futuro del mercato immobiliare cittadino: case più ampie ma, soprattutto, che consentano di dedicarsi allo studio, al lavoro e/o all’attività fisica, possibilmente con spazi esterni ma necessariamente dotate di ottime connessioni internet.