Aumentano le compravendite degli immobili per l’impresa. Nel II trimestre del 2021, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate elaborati dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, le compravendite hanno registrato crescite importanti dovute ai bassi volumi che si sono realizzati durante il lockdown (settore produttivo + 85,4%, depositi +102,3%, negozi + 94,2%, uffici +81,5%). Un confronto con lo stesso periodo del 2019 evidenzia comunque un incremento su tutte le tipologie.
Sui capannoni e depositi, tipologia che dall’inizio della pandemia ha registrato un recupero costante, la ripresa sembra essere determinata soprattutto dai prezzi bassi che hanno raggiunto e che ha portato le aziende all’acquisto. Negli ultimi dieci anni i prezzi dei capannoni sono diminuiti del 31,4% per le tipologie nuove e del 34,6% per quelle usate.
Le compravendite evidenziano che la maggioranza delle compravendite di capannoni ha avuto come finalità la creazione di depositi, a seguire l’investimento. Il 62,1% delle transazioni ha interessato tagli fino a 500 mq. L’aspetto principale, in questo momento, sembra essere la scarsa offerta che sta spingendo molte aziende, soprattutto nella logistica, a cercare terreni per costruire il capannone.
Il segmento del retail è stato quello più impattato dalla pandemia e questo ha determinato anche la liberazione di molti spazi. Nella maggioranza dei casi sono stati gli investitori a cogliere l’occasione per comprare sia spazi vuoti sia occupati. Dai dati del Gruppo risulta inoltre che i negozi, in particolare se posizionati in via non di passaggio, siano stati spesso destinati a uso ufficio.
Il 48,4% degli acquisti è finalizzato all’investimento. Si scambiano prevalentemente tagli fino a 50 mq. Anche questa tipologia immobiliare ha evidenziato, negli ultimi dieci anni, un calo dei valori del 38% per le posizioni in via di transito e del 42,5% per quelle in via non di passaggio.
Per gli uffici si segnala un aumento delle transazioni e in questo caso ad acquistare sono nella maggior parte dei casi utilizzatori, spesso liberi professionisti, che stanno approfittando del ribasso dei prezzi che negli ultimi 10 anni è stato del 37% per le soluzioni nuove e del 38,4% per quelle usate.